Placido Rizzotto, l’esame del Dna conferma: ritrovato il corpo
Le prime indagini vennero condotte all’epoca da un giovane capitano dei carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa, che arrestò Vincenzo Collura e Pasquale Criscione e incriminò Luciano Liggio detto Lucianeddu, la primula rossa di Corleone, che restò latitante fino al 1964. Successivamente i tre killer furono assolti per insufficienza di prove. Indicato come mandante il medico-boss Michele Navarra, che eliminò personalmente con un’iniezione letale un pastorello che aveva assistito all’omicidio del dirigente sindacale. Rizzotto fu ucciso a 34 anni per il suo impegno, a partire dal 1945, a favore
del movimento contadino per l’occupazione delle terre. Da tempo la famiglia chiedeva di risolvere il mistero del corpo, mai rinvenuto. «A Corleone – ripeteva il nipote, che porta lo stesso nome del nonno – i mafiosi hanno tutti una tomba nel cimitero. Placido Rizzotto ancora no». Da oggi forse i familiari potranno avere una tomba su cui piangerlo.
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