Dappertutto, da Torino a Paola, da Roma a Lione

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A Torino decine di attivisti No Tav hanno bloccato, per il terzo giorno consecutivo, lo svincolo di Corso Francia della tangenziale di Torino, nel Comune di Rivoli, distribuendo anche volantini agli automobilisti. E poi presidio con bamdiere davanti alla sede Rai mentre i siti istituzionali tra cui quello della Regione diventavano invisibili.
A Genova blitz l’altra notte alla stazione ferroviaria di Principe. Un gruppo di manifestanti a volto coperto ha attraversato i binari e poi lanciato un vaso contro un convoglio Frecciabianca. Qualche ora dopo prendevano di mira uno dei principali varchi portuali: quello di Ponte Etiopia dal quale transitano quotidianamente centinaia di tir perchè il trasporto merci su ferro è stato anichilito. Intanto anche a Genova sale la tensione contro i giornalisti del Secolo XIX: scritte come «infami» accompagnate dai cognomi di tre redattori del quodiano genovese e «Brucia il Secolo XIX», apparse nei vicoli, sono legate all’incarcerazione di un ragazzo genovese degli spazi occupati universitari più volte citato negli articoli del quotidiano e sempre in carcere a Marassi dall’arresto di massa del 26 gennaio legato alle manifestazioni in Val di Susa del luglio scorso, senza che gli siano stati concessi neppure i domiciliari.
Ad Ancona momenti di grave tensione, «neppure il tempo di cominciare il presidio di fronte alla stazione, che la polizia ha caricato a freddo i manifestanti», hanno denunciato gli organizzatori, spiegando di essere comunque «riusciti a bloccare il traffico lungo la statale». A Bologna in mattinata lo striscione No-Tav appariva alla manifestazione del 1 marzo, giornata dello sciopero dei migranti. Il centro sociale bolognese Laboratorio Crash commenta in un comunicato che «anche i valsusini sanno bene che la costruzione dell’inutile grande opera della Tav è solo il pretesto per pochi speculatori e mafiosi di arricchirsi alle spalle della valle. Come i migranti stanno lottando per la dignità , per difendere il proprio futuro e porre davanti agli interessi della speculazione il primato della vita, della salute e della giustizia sociale». E ancora blitz a un punto informativo delle Ferrovie e poi presidio alle 18. Un’azione è avvenuta anche oltralpe dove un gruppo di persone camuffate ha buttato materiale sui binari, tra due stazioni ferroviarie di Lione, all’arrivo di un treno ad alta velocità  diretto in Italia.
Da Nord a Sud. La rete No-Tav ha bloccato un treno a Paola, in Calabria. Un’ora prima, hanno spiegato i manifestanti rispetto alle 18, perchè quello delle 17 è l’ultimo treno per Roma. C’è alta velocità  e nessuna velocità . Intanto la rete rendiconta decine di appuntamenti: uno per città . Brescia, Brindisi, Cagliari, Campobasso, Catania, Empoli, Firenze, la Spezia, Lucca. Sit-in dopo sit-in, si conclude a Parigi in un bar alle 21, nel ventesimo.


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