Vendite di auto ancora più giù a febbraio quasi il 20% in meno
TORINO – Mai così giù da 28 anni. Un vero tonfo per il mercato auto a febbraio, tanto che l’associazione delle case costruttrici estere non vuole nemmeno fare commenti. L’Unrae diffonde solo una tabella che mette a confronto i dati mese per mese. Per trovare una cifra più bassa delle 130.661 immatricolazioni del febbraio 2012 bisogna scorrere il grafico indietro fino al 1984.
Le perdite sul febbraio del 2011 sono a due cifre: meno 18,94 per cento. Già a gennaio la flessione negativa è stata del 16,9 per cento. E se i marchi esteri lasciano ogni considerazione ai numeri, il Lingotto non sta meglio: le immatricolazioni di tutti i brand, Jeep compresa, in Italia sono scese del 20,13 per cento a 36.984 vetture contro le 46.308 di dodici mesi prima. Più negativa del dato medio. A gennaio il dato di Fiat era in linea con quello generale. E la quota di mercato del gruppo torinese si attesta al 28,31 per cento, in lieve calo rispetto al 28,73 per cento del febbraio 2011. Sul fronte marchi la perdita maggiore riguarda Alfa Romeo, che ha chiuso il mese con poco più di 4 mila vetture, meno 35,54 per cento, poi Fiat (25.123 auto) con una flessione del 21,79 per cento. Lieve flessione anche sul fronte Lancia-Chrysler: meno 4,13 per cento.
Il Lingotto spiega che «i risultati del mercato e di Fiat sono stati condizionati a febbraio dal lungo fermo nazionale dei bisarchisti, che hanno ritardato molte consegne di vetture». E poi elenca una serie di performace positive: Lancia migliora la quota di 0,8 punti percentuali, Jeep aumenta i volumi del 38,3 per cento, Alfa Romeo Giulietta è tra le vetture più vendute del segmento C, Fiat Panda e Punto sono le auto più vendute del mese e gli ordini per la nuova Panda sono già 35 mila. Qualche consolazione rispetto al dato generale pesante, anche se l’ad Sergio Marchionne, per sorridere, deve guardare verso gli Stati Uniti. La casa di Detroit, in febbraio, ha venduto 133.521 Vetture, il 40 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2011, quando erano state immatricolate 95.102 vetture. «È stato il miglior febbraio dal 2008 – dicono dagli Usa – il ventitreesimo rialzo mensile delle vendite consecutivo».
In Italia la situazione è molto diversa. Sulla questione interviene Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Editoriale l’Espresso, durante un convegno sulla green economy: «Quando sento Marchionne che dichiara faccio automobili in Italia fin quando l’Italia mi fa fare le automobilì vorrei sapere cosa fa lui per fare automobili che si vendono». E ha aggiunto: «Lo dico senza polemiche perchè Marchionne ha il merito di aver preso la Fiat dal baratro del fallimento e di averla salvata, ma l’Italia ha pagato quattro, cinque, sei volte la Fiat negli ultimi 50 anni».
Nere le previsioni per il 2012, visto come si è aperto l’anno. «L’auto come l’economia italiana, avrebbe bisogno di misure di rilancio della domanda interna, misure che peraltro non vengono neppure annunciate o che, se annunciate, vengono poi rapidamente ritirate», dicono dal Centro Studi Promotor. E l’associazione che raggruppa i venditori è preoccupata: «Un’iniezione pesantissima di chilometri zero non ha arginato la debacle – dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – il 2011, con 1.748.000 immatricolazioni, era stato già un anno terribile. Se proiettiamo i primi due mesi sul 2012 si chiuderà ad 1 milione e mezzo, 500 mila auto in meno rispetto alla media degli ultimi quattro anni».
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