Divorzio breve anche con Figli minori le Vittime più fragili di ogni Conflitto

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Vien da pensare che lo snellimento e la riduzione dei tempi dovrà  essere ancora attesa a lungo, perché è prevedibile che le Camere abbiano cose più importanti da fare e che il divorzio breve continuerà  a vivere la più lunga delle attese.
In questi anni abbiamo letto le stesse cose, giuste e ormai quasi banali: la nostra legge è la più restrittiva di tutte, prima la separazione e poi, dopo tre anni, il divorzio per la pausa di riflessione, le spese legali doppie, il peso delle parole della Chiesa. Fino all’argomento principale, quasi sbandierato: si dice che i tempi possono essere ridotti, ma la lunga attesa per il divorzio va mantenuta (ora con la proposta riduzione a due anni) quando i coniugi hanno figli minorenni. 
Pare doveroso restituire il giusto profilo all’«interesse del minore» e togliere l’enfasi sulla quale tutti sembrano d’accordo. È venuto il momento di dire con chiarezza quello che pare fin troppo ovvio: i figli minori delle coppie sposate o di fatto soffrono per la fine dell’unione dei genitori, perché si lasciano, perché si separano, perché divorziano, e ai genitori si deve chiedere il rispetto, la responsabilità , la solidarietà  per fare in modo che il loro contrasto non ricada sulla testa dei loro figli. Ma imporre per il divorzio «breve» un termine comunque più lungo, due anni anziché uno, quando ci sono figli minori non è certo un modo per tutelarli.
I minori non vanno a leggere gli atti dello stato civile, ma valutano solo il comportamento dei genitori e sono tutelati se quei comportamenti sono responsabili. Anzi, si può dire che la tutela e il rispetto dei minori sono attuati quando la separazione e il divorzio si concludono il più sollecitamente possibile. È chiaro infatti che la pendenza e il protrarsi della lite estenuata nel tempo, scandita in due processi, crea una tensione che danneggia i minori. Proprio quei cittadini che si vorrebbero proteggere con le parole della legge.


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