L’Europa è in recessione. 2012: il Pil giù dello 0,3%

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E – ma non è una novità  – l’Italia è tra i paesi peggio messi. Ieri sono state pubblicate le previsioni economiche «di interim» dalle quali emerge una significativa revisione al ribasso delle previsioni formulate appena quattro mesi fa: il 2012 sarà  un ano negativo, anche se partire dal terzo trimestre sono attesi miglioramenti: si dovrebbe assistere a una «crescita modesta», scrive l’esecutivo comunitario.
Per l’insieme dell’area euro quest’anno viene previsto una flessione dello 0,3% del Pil, a fronte del + 0,5% precedentemente indicato. La Commissione addolcisce la pillola definendo la recessione come «lieve». Per l’intera Unione europea a 27 viene, invece stimata una crescita a zero, contro il +0,6% indicato precedentemente. A livello di singoli paesi, per l’Italia quest’anno è prevista una contrazione del Pil dell’1,3%. Ancora più nere le previsioni per Grecia e Portogallo il cui Pil registrerà , rispettivamente, cadute del 4,4% e del 3,3%. Anno negativo anche per la Spagna in decrescita dell’1%, mentre la Germania dovrebbe crescere dello 0,6% e la Francia di un + 0,4%.
L’area euro sta, dunque, vivendo una nuova fase, per ora leggera, di recessione, ma «con segnali di stabilizzazione» come sostiene la Commissione europea nel titolo del rapporto. In ogni caso, l’arresto della ripresa che si è visto nel finale di 2011 è destinato a proseguire sui primi sei mesi del 2012. Poi ci dovrebbe essere un progressivo miglioramento. La Commissione però è cosciente e avverte che comunque l’incertezza resta elevata e gli sviluppi dei singoli paesi si mostrano disuguali. La revisione al ribasso della crescita è stata accompagnata da un leggero rialzo delle previsioni sull’andamento dei prezzi. L’inflazione: ora viene pronosticata al 2,1% nell’area euro e al 2,3% nell’Unione a 27. 
Giudizi contrastanti sulla fiducia e sulla crisi finanziaria. I livelli generali di fiducia «rimangono a valori bassi, tuttavia le tensioni sui mercati finanziari si stanno allentando», ha commentato il vice presidente della commissione europea, Olli Rehn, responsabile di Affari economici e dell’euro. Che poi ha aggiunto «sono stati compiuti molti dei passi che servivano» a stabilizzare la situazione, e ora ponendo in essere «azioni risolutive» si potrà  compiere una svolta e passare dalla stabilizzazione alla ripresa in termini di crescita e occupazione. 
Ultima annotazione sull’Italia: l’economia si stabilizzerà  nel secondo semestre del 2012, se lo spread rimarrà  stabile intorno ai 370 punti e se non ci sarà  ulteriore deterioramento della situazione sui mercati finanziari.


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