Germania e Francia spaccano l’Europa
BRUXELLES – La annuncia in mattinata a Milano il premier Mario Monti. La illustra nel pomeriggio a Bruxelles il ministro degli Affari europei Enzo Moavero, tessitore per conto del Professore del rientro italiano nel giro dell’Europa che conta. La lettera in otto punti promossa da Roma e firmata da altre undici capitali chiede all’Unione di guardare oltre la Grecia e di concentrarsi sulla crescita per uscire dalla recessione, altrimenti rigore e sacrifici chiesti fin qui varranno a poco. Il testo non viene firmato da Francia e Germania. «L’Italia ha bisogno che l’Europa risconosca la necessità di crescere», spiega Monti. «Non va interpretata come a una contrapposizione» a Parigi e Berlino, puntualizza Moavero, «le nostre proposte si integrano con le loro». Ma non è un mistero che le ricette sulle quali scommette Palazzo Chigi – rilancio del Pil scardinando i residui di protezionismo in Europa – non piacciono ai Merkozy, i cui paesi restano tra i più chiusi all’ingresso nei settori chiave dello sviluppo.
L’Italia tornata protagonista del dibattito continentale gioca su più tavoli («geometrie variabili») nell’intento di rinforzare l’Europa comunitaria e di tenere insieme i 27 su un piano operativo. Si inserisce nell’asse franco-tedesco, ma lavora con i leader di ispirazione anglosassone quando punta a recuperare la crescita tramite il mercato interno. Non a caso la lettera che prende spunto dal documento italiano per il summit Ue dello scorso gennaio viene firmata da Cameron (Gran Bretagna), Rutte (Olanda), Reinfeld (Svezia), Tusk (Polonia), Rajoy (Spagna) e dai leader di Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Repubblica Ceca e Slovacchia. Capi di Stato o di governo che, spiega Moavero, «vedono una via europea alla crescita senza costi per i contribuenti ma fatta di fattori di stimolo». Un successo per Palazzo Chigi visto che, si sottolinea, «non ci sono precedenti di una iniziativa che coinvolga così tanti paesi e così diversi tra loro, euro e non euro, grandi e piccoli, con temi che sono nel dna di alcuni e non di altri e viceversa».
Se l’Italia è riuscita a inserire nelle conclusioni del summit Ue di gennaio un piano di riforme per la crescita, ora punta a renderlo concreto nel vertice del primo marzo. La lettera chiede «misure coraggiose» per rilanciare il Pil. Come dare a Bruxelles gli stessi poteri coercitivi che già detiene su conti pubblici e concorrenza nell’obbligare le capitali a recepire le regole per il rilancio. Si punta ad aprire il mercato dei servizi tra i diversi paesi, a creare un mercato del lavoro integrato che faciliti l’impiego di donne, giovani e anziani), a ridurre il numero delle «professioni regolamentate» dagli ordini in modo da «abbattere le barriere» alla circolazione dei professionisti. E ancora, si chiede di creare un mercato unico dell’energia entro il 2014 e uno digitale per il 2015 e di migliorare i servizi finanziari anche obbligando le banche a «coprire i costi dei rischi che prendono».
Related Articles
Enti locali, rinnovo del contratto dopo 10 anni per 460mila lavoratori
Dopo quasi dieci anni di attesa, firmato nella notte di martedì l’accordo preliminare per il rinnovo del contratto di lavoro degli enti locali
La tributaria tedesca “invade” Atene per dare la caccia agli evasori
In arrivo 160 agenti: aiuteranno i colleghi ellenici nella riscossione fiscali La collaborazione chiesta da Ue e Fmi nel mirino professionisti e grandi patrimoni
Maserati, Marchionne in retromarcia
Fiat. L’amministratore delegato scongela i 500 trasferimenti, bloccati per ritorsione contro gli scioperi. Ieri “blitz” inaspettato a Grugliasco: incontra a sorpresa tutti gli operai, tranne quelli della Fiom. Sindacati “del sì” pronti a chiudere il contratto