Dopo l’assassinio del ragazzo cileno Cancellieri intende riorganizzare i vigili

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I milanesi, sinistra compresa, continuano a non cogliere la gravità  dell’accaduto, eppure qualcuno comincia ad avvicinarsi al luogo dove lunedì scorso Marcelo Valentino Gomez Cortes è stato ucciso come un cane con un colpo di pistola alle spalle. A sparare il vigile del Nucleo speciale Alessandro Amigoni, che ha cercato di inquinare le indagini con una sequela di menzogne in un primo tempo sottoscritte dal capo dei vigili Tullio Mastrangelo. Attualmente è stato spostato nell’ufficio sanzioni, da rambo a passacarte. Ieri, intanto, il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, ha detto che il Parlamento «affronterà  il tema del riordino delle polizie municipali». Cancellieri, sollecitata sul tema delle armi in dotazione ai vigili – «le toglierete?» – non ha risposto come se fosse una follia, diversamente dai sindacati della polizia locale che hanno brillato per la loro assenza: «E’ un tema all’attenzione del Parlamento, siamo anche stati invitati ad affrontarlo presto», ha detto.
A pochi giorni dal consiglio comunale di Milano espressamente dedicato alla «sicurezza» in città , finalmente qualche politico ha avuto il coraggio di dire qualcosa di sensato. «Chiedo al comandante dei vigili Mastrangelo – dice Daniele Farina, coordinatore provinciale di Sel – di fare un veloce passo indietro al fine di facilitare il processo di riorganizzazione e la nomina di un nuovo vertice della polizia municipale. I fatti paiono logica conseguenza della cultura e delle modalità  organizzative che le precedenti amministrazioni hanno inoculato per anni in specifici settori della polizia municipale». E ancora: «E’ necessario procedere allo scioglimento di buona parte dei cosiddetti nuclei speciali». A questo punto, non si capisce cosa possa impedire al sindaco Pisapia di procedere in questa direzione.
Intanto, sul fronte delle indagini, si è fatto vivo il ragazzo che stava scappando con Marcelo. Si è messo in contatto con il pm tramite la compagna del suo amico. Aveva paura. Non si fidava.


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