“Scienza e tecnologia fanno la differenza” i tagli di Obama risparmiano la ricerca

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NEW york – Priorità  all’istruzione, alla scienza e all’innovazione. Lo dicono tutti, poi arriva l’austerity e la scure si abbatte senza pietà . Salvo in America. Caso raro di un governo che mantiene (alcune) promesse: scrutando nelle pieghe dell’ultimo bilancio federale, si scopre che le priorità  sono davvero rimaste quelle. Anche a costo di scontentare lobby potenti come il complesso militar-industriale. «La scienza e la tecnologia – ha detto Barack Obama – sono in grado di fare la differenza, per il benessere di questa nazione nel lungo termine». Detto fatto, nel nuovo budget federale 2012-2013 ci sono tagli per quasi tutti i settori, ma gli investimenti in ricerca e sviluppo a scopi civili fanno eccezione. Più 5% netto, 65 miliardi di dollari. Uno degli strumenti prediletti da Obama è la National Science Foundation (Nsf), il cui fondo di dotazione sale anch’esso del 5% a 7,4 miliardi: più del 40% viene erogato a gran velocità  e finisce direttamente a disposizione dei ricercatori nelle università , compresi gli scienziati early career (a inizio carriera) e i neolaureati che intraprendono progetti di ricerca. Tra i progetti sperimentali che ricevono finanziamenti aggiuntivi, spiccano quelli che hanno a che vedere con la difesa dell’ambiente: una proliferazione senza precedenti di nuovi osservatori oceanografici, e una rete di “stazioni di monitoraggio” dell’inquinamento. Poi ci sono fondi speciali per migliorare la qualità  dell’insegnamento nelle discipline scientifiche (49 milioni), e addestrare una nuova generazione di scienziati (mezzo miliardo).
La National Science Foundation è un fiore all’occhiello tra le istituzioni federali che sostengono la ricerca, e Obama ha voluto rafforzarne il ruolo, ma è ben lungi dall’essere l’unica. In realtà  nel budget federale appena presentato dalla Casa Bianca i “regali” alla ricerca affluiscono da molti altri canali, anche meglio dotati. Nel campo biomedico, per esempio, la parte del leone la fanno i National Institutes of Health: per loro la dotazione complessiva rimane ferma a 30,7 miliardi annui, però salgono quei capitoli di spesa che sono esclusivamente destinati a finanziare la ricerca: +11%. Lo stesso vale per un altro grosso serbatoio di finanziamenti che è il ministero dell’Energia. Diretto dal premio Nobel della fisica Steven Chu (di origine cinese), il Department of Energy avrà  457 milioni in più, fino a raggiungere 2,3 miliardi di dollari, per i soli fondi destinati alla ricerca. I progetti favoriti riguardano le nuove tecnologie edili che risparmiano energia, i veicoli a emissioni zero, l’innovazione nei processi industriali per migliorarne la sostenibilità  ambientale. Sui complessivi 141 miliardi destinati alla ricerca nel bilancio di quest’anno, le uniche voci sacrificate sono nel settore militare e nell’esplorazione spaziale: la Nasa non figura tra le priorità  di questa Amministrazione, che in tempi di austerity preferisce concentrare le risorse scarse verso la tutela dell’ambiente e della salute.
L’altro settore che Obama ha voluto salvaguardare dai tagli è l’istruzione. Settanta miliardi di dollari, ovvero un incremento del 2,5%, per il Department of Education. Nella scuola, va ricordato che il ruolo maggiore lo svolgono i singoli Stati, causa l’assetto federale americano. L’Amministrazione centrale di Washington però ha il potere di usare i suoi fondi a scopo di incentivo, per premiare gli Stati più virtuosi. Obama ha lanciato così l’iniziativa “Race to the Top” (corsa verso la vetta), mirata ad innalzare gli standard accademici, migliorare la qualità  dell’apprendimento, anche attraverso sistemi di retribuzione che premino i docenti più capaci. Gli Stati Usa che ottengono i risultati migliori vedono arrivare dei fondi aggiuntivi da Washington. Lo stesso vale per gli Stati che s’impegnano a garantire il diritto allo studio attraverso le borse per gli studenti che vengono da famiglie meno abbienti. Decolla l’iniziativa nuova che Obama aveva annunciato la settimana scorsa ospitando la Fiera della Scienza alla Casa Bianca: formare 100.000 professori in più per l’insegnamento della matematica e delle scienze dalle elementari alla secondaria superiore. A loro volta, questi 100.000 dovranno consentire all’America di aumentare del 30% il numero dei neolaureati in scienze e matematica che escono ogni anno dalle sue università . Il piano si estende lungo un decennio, intanto nel budget ci sono i primi 135 milioni di dollari relativi al biennio iniziale. Tra i beneficiati dalle “eccezioni all’austerity” figura quest’anno anche lo U.S. Patent and Trademark Office che ottiene 2,9 miliardi di risorse aggiuntive. Si tratta dell’ufficio federale dei brevetti: uno snodo cruciale per velocizzare il passaggio dall’invenzione nei laboratori universitari alla sua trasformazione in applicazione industriale. Infine 10 miliardi serviranno per accelerare la diffusione dell’accesso alla banda larga wi-fi: Obama è convinto che l’Internet senza fili sia «un ingrediente cruciale per la competitività  del paese e l’efficienza della nostra economia».


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