Due attentati a diplomatici israeliani. “È l’Iran”
GERUSALEMME – C’è l’Iran dietro gli attacchi contro i diplomatici israeliani di ieri in Georgia e India. Non ha dubbi il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, perché Teheran «è il più grande esportatore di terrore nel mondo». «Negli ultimi mesi siamo stati testimoni di numerosi tentativi di attentato contro cittadini israeliani ed ebrei in molti Paesi, come l’Azerbaigian e la Thailandia», ha detto il premier: «Siamo riusciti a sventarli con la cooperazione delle autorità locali, e in tutti i casi i mandanti sono risultati essere l’Iran e il suo vassallo, Hezbollah». Immediata la risposta di Teheran che, per bocca dell’ambasciatore iraniano a Nuova Delhi, Mehdi Nabizadeh, ha liquidato le accuse come «pure bugie, come già in passato».
Nella capitale indiana una bomba è stata piazzata da un motociclista su un minivan con targa diplomatica nei pressi dell’ambasciata israeliana e ha ferito quattro persone: una diplomatica israeliana, l’autista indiano e due passanti. Talya Yehoshua Koren, moglie dell’addetto militare israeliano, è in condizioni gravi ma stabili. Nel mirino anche la rappresentanza diplomatica israeliana a Tbilisi. L’allarme è scattato per una busta di plastica nera sotto l’auto dell’ambasciatore: la polizia ha trovato un ordigno esplosivo collegato a una granata a mano. Da mesi le ambasciate israeliane hanno ricevuto un’allerta, specie dopo le morti misteriose degli scienziati iraniani impegnati nel programma nucleare. Gli attacchi ieri sono avvenuti il giorno dopo il quarto anniversario della morte di uno dei massimi dirigenti di Hezbollah, Imad Mughniyeh, assassinato nel 2008 da un’autobomba a Damasco; le milizie sciite libanesi hanno sempre accusato Israele di essere dietro l’attentato. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha condannato «nel modo più forte possibile» gli attentati in India e in Georgia e ha assicurato che Washington è pronta «a collaborare a qualsiasi indagine». Il ministro degli Esteri indiano, S. M. Krishna, si è impegnato a perseguire i responsabili.
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