Salute, ministero ha monitorato 5.300 profughi al giorno

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ROMA – Oltre 4.100 notifiche da 97 centri di accoglienza distribuiti in 11 regioni, quasi 5.300 persone sotto sorveglianza ogni giorno (in media) e 13 sindromi monitorate. Sono i risultati preliminari dei primi 6 mesi di attività  (dal primo maggio al 31 ottobre 2011) del sistema di sorveglianza sindromica attivato dal ministero della Salute insieme al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità  (Iss) all’inizio di aprile in seguito all’importante flusso migratorio che ha coinvolto l’Italia durante la crisi politico-sociale che ha interessato il Nord Africa nel 2011. Al monitoraggio hanno collaborato anche i Paesi nordafricani che partecipano a Episouth, il network di controllo delle minacce alla salute pubblica nella regione del Mediterraneo e dell’Europa sud-orientale. I dati raccolti mostrano come, tra tutte le sindromi sotto sorveglianza, le più frequenti sono le infezioni del tratto respiratorio e le gastroenteriti.

Obiettivo del sistema è monitorare la salute della popolazione migrante e rispondere a eventuali emergenze sanitarie. Per questo sono state identificate 13 sindromi ed è stata realizzata una scheda standard per la raccolta dei dati che i centri di accoglienza inviano giornalmente e su cui riportano il numero di casi per ciascuna sindrome e i denominatori (popolazione totale ospitata nei centri) suddivisi per età . Ogni settimana viene elaborato e pubblicato un bollettino. Tra i casi segnalati dall’11 aprile 2011 sono state rilevate solo 8 delle 13 sindromi sotto sorveglianza. Quelle più frequenti sono state le infezioni del tratto respiratorio con febbre (63,9%), le gastroenteriti (26,3%) e le infestazioni (7,5%). Le altre sindromi segnalate con percentuali comprese tra lo 0,0% (1 caso) e lo 0,7% (30 casi) sono stati sospetta tubercolosi polmonare, diarrea con sangue, febbre con Rash, linfoadenite con febbre, ittero acuto. Non si sono mai verificati casi di sindrome meningea, sindrome botulino-simile, febbre emorragica, sepsi/shock non spiegati o morte.

Secondo le stime del ministero dell’Interno sono 23.589 i migranti provenienti dalla Tunisia sbarcati sulle coste italiane dal primo gennaio al 19 aprile 2011. Altri dati – aggiornati al 10 ottobre 2011 – parlano di quasi 26 mila migranti arrivati in Italia dalla sola Libia (fonte Organizzazione internazionale per la migrazione). Secondo la Protezione civile i migranti provenienti dal Nord Africa e assistiti giornalmente nei centri di immigrazione in base al Piano di accoglienza condiviso erano 22.269 al 30 dicembre 2011. L’incertezza sul numero esatto di persone accolte costituisce un limite per la sorveglianza sindromica ma l’esperienza dei primi 6 mesi di monitoraggio ha dimostrato gli effetti positivi del suo utilizzo per sorvegliare questo gruppo vulnerabile della popolazione. Nel periodo considerato (maggio/ottobre) sono stati 5.261 i migranti monitorati (5.322 in media in un range che andava da 1.726 a 8.443). Fino al 23 maggio il 92% della popolazione sotto sorveglianza era composta da adolescenti e giovani adulti di età  compresa tra i 15 e i 44 anni (2.680 su 2.905) mentre nell’intero periodo la proporzione è scesa al 76% (3.143 su 4.120) in seguito all’arrivo di un grande numero di persone più giovani e di anziani che ha portato all’aumento di persone tra i 45 e i 64 anni e tra i 5 e i 14 anni. Tra i vantaggi del sistema c’è anche quello di aver creato un ambiente collaborativo tra i soggetti coinvolti nell’emergenza umanitaria. (lp)

 

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