L’effetto Libia

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In realtà  la grande indignazione suscitata dal veto messo da Russia e Cina alla risoluzione sulla Siria ha un solo nome: «Effetto Libia».
Russia e Cina (più alcuni altri «ingenui», come Brasile e Sudafrica) credettero – o finsero di credere -, in marzo, al momento della votazione delle risoluzioni sulla Libia, alle pulsioni umanitarie dell’occidente e di una Lega araba a trazione Arabia saudita e Qatar. E si astennero, anziché usare il veto. Poi si vide – e (non è una grande soddisfazione dirlo) si vede ogni giorno – come è andata a finire.
Era evidente che l’effetto Libia sarebbe stato un precedente. E che per Sarkozy e Cameron, Obama e Berlusconi, Qatar e Arabia saudita sarebbe stato più difficile far passare un’altra «guerra umanitaria», ovvio a «protezione del civili» in Medio Oriente o Nord Africa. 
Il siriano Assad ha fatto suo tempo, come il libico Gheddafi. Se ne deve andare, e se ne andrà . Ma non possono essere i Sarko e gli Obama, i Saud e gli al Thani a deciderne i tempi e la sorte (magari quella riservata a Gheddafi?). Non hanno alcun diritto morale, oltre che politico, per farlo. Anzi, è proprio grazie a loro se una Onu anorsessica e succube non ha più nulla da dire ai civili siriani che – da entrambe le parti – stanno subendo gli orrori di una guerra civile.


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