Circoli esclusivi e opere d’arte per scoprire chi evade

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ROMA — Redditometro con 100 indicatori del tenore di vita. Spesometro per tutti gli acquisti superiori a tremila euro. Archivio dei rapporti finanziari, cioè di tutte le operazioni svolte con le banche e altri intermediari. Con queste tre armi in mano l’Agenzia delle Entrate promette un 2012 di successi nella lotta all’evasione fiscale. Nel 2011 sono stati recuperati 11,5 miliardi di euro. Per il 2012 gli obiettivi sono più ambiziosi, grazie ai nuovi strumenti messi a disposizione degli 007 del Fisco dal governo Berlusconi prima e dall’esecutivo Monti poi. Mai come questa volta l’Agenzia delle Entrate dispone dei mezzi per stanare gli evasori. 
L’«archivio»
Ecco ora qualche dato che dà  le dimensioni del Grande Fratello in costruzione, anche se va detto che l’Agenzia respinge questa immagine e sottolinea che saranno rispettati tutti i profili che riguardano la privacy. Le informazioni sensibili, in particolare quelle dell’archivio dei Rapporti finanziari, garantisce il Fisco, saranno utilizzate solo a livello centrale (pochissime persone della Direzione centrale accertamento dell’Agenzia delle Entrate) e all’esclusivo fine di individuare posizioni a più alto rischio di evasione da segnalare alle strutture operative per i necessari controlli. Nessun ufficio dell’Agenzia avrà  dunque la possibilità  di accedere di sua iniziativa ai dati. Solo dopo l’attivazione di un controllo potrà  chiedere agli intermediari finanziari informazioni di dettaglio.
A breve un provvedimento dell’Agenzia, sentite le associazioni dei consumatori e il garante per la Privacy, stabilirà  le modalità  di comunicazione e di conservazione di queste informazioni che riguarderanno i dati relativi ai saldi e ai movimenti. Nel 2011 gli accertamenti assistiti da attività  finanziarie sono stati 11.500. Erano stati 9.300 nel 2010. È facile prevedere saranno molti di più quest’anno.
Redditometro
Il nuovo redditometro, cioè lo strumento usato per incrociare le dichiarazioni dei redditi con alcuni indicatori del tenore di vita, è stato messo a punto analizzando campioni significativi di contribuenti relativi, dice l’Agenzia, a oltre 22 milioni di famiglie, pari a 50 milioni di soggetti. Sono state individuate 100 voci di spesa. Tra le altre: possesso di immobili, arredi, bollette luce e telefono, veicoli di lusso (auto, yacht, elicotteri, eccetera), polizze assicurative e sanitarie, iscrizione a club esclusivi, svolgimento di viaggi di lusso, acquisto di opere d’arte, contratti di leasing, abbonamenti a pay tv, collaboratori domestici. Le situazioni sospette vengono evidenziate dal sistema informatico e scatta l’accertamento. Che ora potrà  appunto scendere a fondo controllando tutte le spese importanti fatte dal soggetto e tutti i movimenti sul conto e fuori conto (allo sportello) intrattenuti con le banche e gli altri intermediari finanziari. Per prevenire spiacevoli sorprese il contribuente avrà  a disposizione tra qualche mese, sul sito dell’Agenzia, un «software standing alone» (che non richiede l’installazione) col quale verificare se il reddito dichiarato al Fisco sia compatibile con gli indicatori del nuovo redditometro, che sarà  operativo entro giugno.
Spesometro
Ieri invece è scaduto il primo dei due termini annuali dello spesometro. Gli operatori commerciali dovevano comunicare all’Agenzia delle Entrate gli estremi (codice fiscale) di chi, nel 2010, ha fatto acquisti superiori a 25 mila euro, se soggetti a fatturazione. Ma la scadenza importante è la seconda, quella del prossimo 30 aprile entro la quale l’Agenzia dovrà  avere le informazioni relative agli acquisti di beni e servizi nel 2011 di importo superiore a 3 mila euro al netto dell’Iva o 3.600 per quelli comprensivi di Iva. Questa banca dati verrà  incrociata con le dichiarazioni dei redditi per selezionare anche qui i soggetti da controllare oppure per rafforzare verifiche già  in corso. Lo spesometro dovrebbe rivelarsi molto utile in particolare per i controlli sui titolari di partita Iva, confrontando il volume di affari e i ricavi dichiarati con gli acquisti effettuati.
Per le grandi aziende, invece, il «tutoraggio» da parte della stessa Agenzia, una sorta di assistenza-controllo costante, riguarderà  tutte quelle con ricavi superiori a 100 milioni. Si passerà  da circa duemila imprese monitorate nel 2011 a 3.100.


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