“I gheddafiani torturati in cella” Onu e ong contro la nuova Libia

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Fin dalla proclamazione della liberazione del Paese, lo scorso ottobre, molte voci si sono levate contro le atrocità  commesse anche dai ribelli anti-Gheddafi, ma ieri l’Alto commissario Onu peri diritti umani, Navi Pillay, ha puntato il dito contro il Consiglio nazionale transitorio (Cnt), sostenendo che «la mancanza di controlli da parte delle autorità  centrali» crea «un clima favorevole alle torture e ai maltrattamenti» nei centri di detenzione in gran parte illegali.

Medici senza Frontiere ha annunciato ieri l’interruzione delle proprie attività  nella città  di Misurata, perché «da agosto 2011 si sono confrontati con un numero crescente di pazienti con ferite causate da torture subite durante gli interrogatori, svolti al di fuori dei centri di detenzione». I responsabili di Amnesty raccontano di aver incontrato prigionieri nelle carceri di Tripoli, Misurata, Gharian, tra i quali molti civili, che affermano di aver subìto ogni tipo di maltrattamento, di esser stati picchiati per ore e sottoposti a elettroshock. La difficoltà  del Cnt a disarmare i combattenti e stabilire un’autorità  centrale è testimoniata anche dalle continue sparatorie nella capitale e dalla sollevazione, due giorni fa, della città  di Bani Walid.


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