Farmaci illegali, stangata a Google

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NEW YORK – Il truffatore che ha incastrato Larry Page, il fondatore di Google, ha un curriculum che neppure La Stangata. A 16 anni rubò la carta di credito della madre, affittò un jet privato e volò con la fidanzatina a fare shopping in un centro commerciale. Da grande raccolse milioni di dollari di ordinativi di iPod a metà  prezzo: ma poi prese i soldi e scappò, affittando a Miami una casa da 200mila dollari al mese. Fuggito in Messico, mise su un business per vendere negli Usa steroidi e altri farmaci semiproibiti, grazie agli annunci fuorilegge che Google non avrebbe mai potuto accettare. Fu l’ultimo colpo: i federali che lo inseguivano per la storia degli iPod riuscirono a stanarlo in Sudamerica e lo rispedirono negli Usa dove rischiava 65 anni di carcere. Invece David Whitaker tra due anni sarà  libero: perché dalla prigione ha aiutato l’Fbi a incastrare proprio Google. 
Lo scandalo delle medicine vendute fuorilegge e senza prescrizione è già  stato tacitato dal gigante del web. Quando gli agenti federali si sono presentati a Mountain View, il più grande sito Internet del mondo ha ingaggiato come avvocato nientemeno che Jamie Gorelick, che di mestiere faceva il viceministro della Giustizia per Bill Clinton. Nessuno finirà  adesso alla sbarra perché il processo non si farà : la compagnia ha accettato di pagare una multa record da 500 milioni di dollari riconoscendo che non avrebbe «mai dovuto accettare quelle pubblicità ». 
Al di là  della cifra – comunque spiccioli per una compagnia che siede su 45 miliardi di dollari cash – l’ammissione costituisce un precedente: Google finora si era sempre ritenuta non responsabile dei contenuti del suo milione e passa di inserzionisti. Il riconoscimento di responsabilità  potrebbe ora aprire la porta ad accuse più grandi: un quarto del traffico su Internet, dice uno studio della Nbc, comporterebbe infatti lo scambio illegale di film, canzoni, tv show e giochi. E tutto questo mentre l’America si spacca sulle nuove leggi antipirateria che da Google a Wikipedia i re di Internet contestano.
Il bello, si fa per dire, è che l’Fbi è riuscita a incastrare il gigante del web proprio grazie a un pirata. Quando, arrestato per la truffa degli iPod, Whitaker ha spifferato il commercio di farmaci illegale e milionario grazie a Google, i federali hanno chiesto il suo aiuto per allestire la trappola. Con le catene ai piedi, il 37enne David ha così imbastito dal carcere l’ultima truffa, benedetta dall’Fbi, creando il sito SportDrugs.net. Google prima ha rifiutato le intenzioni ma poi, sollecitata dal truffatore, ribattezzatosi Jason Corriente, ha cercato una via per l’accordo. «E dai documenti e dalle testimonianze sappiamo che Larry Page sapeva» scrivono i magistrati nelle carte dell’accusa. Aggiungendo per gli amanti del risiko hitech un simpatico particolare. A sollevare dubbi su quelle pubblicità  proibite fu Sheryl Sandberg: il capo finanziario di Google che da lì a breve sarebbe improvvisamente volata a Facebook per diventare il numero due di Marck Zuckerberg. Per Larry Page & co., un’altra piccola stangata.


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