Bisonti scatenati

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Basta blocchi «selvaggi», ma la rivolta dei tir continua fino a venerdì. I camionisti che stanno protestando in tutta Italia sono rimasti duramente colpiti dalla morte di un loro collega. Quasi ovunque hanno smesso di intimare l’alt a chi non vuole partecipare al fermo. 
I presìdi stanno smobilitando, ma gli autotrasportatori non sono disposti a mollare. Intanto il governo si prepara a usare il bastone e la carota per sedare la rivolta dei bisonti della strada.
Ieri Mario Monti, a margine della riunione dell’Ecofin a Bruxellles, si è appellato al rispetto della legalità  e al diritto inviolabile alla libera circolazioni delle merci. Il Viminale ha subito assicurato i partner europei che i loro prodotti potranno circolare in Italia senza intoppi e il ministro dell’economia, Corrado Passera, ha promesso di attuare le misure a tutela del settore. Intanto il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, è intervenuta in Senato per fare il punto della situazione e ha dato mandato ai prefetti di intervenire «se dovessero verificarsi strascichi della protesta che compromettano la sicurezza della circolazione e l’incolumità  delle persone». Inoltre, ha annunciato indagini su eventuali infiltrazioni mafiose tra i camionisti siciliani.Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, è stato il primo a emettere un’ordinanza per disperdere i blocchi ai caselli autostradali intorno alla capitale. Da ogni parte giungono allarmanti previsioni nel caso che lo stop dei camion continui. La Fiat, intanto, ha già  deciso di chiudere tutti gli stabilimenti.
La lunga giornata sulle strade è iniziata malissimo. Alle cinque del mattino sulla statale 10, alle porte di Asti, un uomo è stato travolto da un camion guidato da una autista tedesca che tentava di aggirare il blocco dei tir. E’ morto sul colpo. Si tratta di Massimo Crepaldi, 46 anni di Asti. Secondo le prime ricostruzioni, Crepaldi stava manifestando insieme a una trentina di camionisti quando avrebbe visto l’automezzo con targa tedesca uscire da un parcheggio dopo la pausa notturna. A quel punto sarebbe salito sul predellino del mezzo per tentare di convincere la conducente a fermarsi. La donna però, forse spaventata, ha proseguito la sua marcia e l’uomo è caduto sotto il camion. Per questo la camionista tedesca di 53 anni è stata arrestata e portata in procura ad Asti dove è stata interrogata per due ore. È accusata di omicidio colposo. La protesta ai caselli di Asti però andrà  avanti, hanno fatto sapere i colleghi scossi per la morte dell’uomo che conoscevano molto bene. Un altro incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, è avvenuto a Fidenza (Parma). Un camionista è caduto mentre tentava di fermare un collega. Ha riportato solo ferite lievi.
«Abbiamo deciso di proseguire la protesta ma il nostro appello è: basta forzature, tensioni e blocchi». Dopo la tragedia, il sindacato Trasporto Unito ha deciso di andare avanti facendo il possibile per evitare ulteriori incidenti. «La riunione del nostro esecutivo si è fatta tra le lacrime – ha detto il segretario Maurizio Longo – il nostro collega era lì per difendere il suo lavoro». D’ora in poi , «chi vuole circolare circoli, noi tenteremo di rappresentare anche loro ma non possiamo tirarci indietro». Ma quella di Longo non è una smobilitazione: «Abbiamo costretto i nostri colleghi a sciogliere alcuni presìdi dove la tensione era molto alta, da adesso liberiamo tutti coloro che vogliono proseguire nei viaggi».
I camionisti si sentono parte di un settore allo stremo e protestano contro la mancata applicazione di misure varate durante il governo Berlusconi che il nuovo esecutivo non intenderebbe adottare. Ma, al di là  delle questioni specifiche, chi può dare loro torto quando denunciano i continui aumenti del carburante, delle autostrade e delle assicurazioni? O quando lamentano pagamenti sempre più dilazionati dai committenti? Sono preoccupazioni vissute dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Eppure da ogni dove si grida alla catastrofe. Si lamentano tutti. Associazioni dei consumatori, Confesercenti, agricoltori di Cia e Coldiretti (domani regala frutta, uva e verdura). Poi Coop Lombardia che denuncia un calo delle consegne di ortofrutta del 20%. Le associazioni degli ambulanti temono di non poter riempire i banchi e i produttori di mozzarella di Bufala stimano 600 mila euro di danni. L’azienda trasporti laziale Cotral ipotizza un fermo dei mezzi per mancanza di carburante, le associazioni animaliste si preccupano per il trasporto di animali, e persino il carcere di Trapani ha annunciato al Tribunale di Bari di non avere benzina per trasportare quattro detenuti ad una udienza per mafia. Il tutto per una giornata di blocchi a macchia di leopardo.
Anche la Cgil prende le distanze: «Si è superato un limite di relazione positiva – ha detto Susanna Camusso – la protesta va fatta in modo che non violi diritti e non impedisca agli altri cittadini di potersi muovere e fare le loro cose. Le ripercussioni ci sono: penso per esempio ai lavoratori della Fiat». L’industria di Torino ha fatto sapere che la chiusura dei suoi stabilimenti comporterà  una mancata produzione di 4.200 vetture. Una sorta di contrappasso, visto che non a caso in Italia l’85% delle merci si muove su gomma.


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