le 50 Richieste della Ue le Risposte dell’Italia

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Da Bruxelles all’Italia. Il mittente è il commissario agli Affari economici Olli Rehn, così come fu per le 39 domande inviate lo scorso 8 novembre, pochi giorni prima delle dimissioni del governo Berlusconi. E Roma garantisce: addio ai vincoli per creare un’impresa. Cinquanta, dettagliatissime domande. Che la Commissione europea ha inviato nello scorso weekend al governo italiano. Suddivise in tre capitoli. Il primo ne contiene 25 e riguardano competizione, liberalizzazioni, servizi, semplificazione. Il secondo riguarda i trasporti ed in particolare le ferrovie (domande da 26 a 40). Il terzo capitolo, le ultime dieci, sull’energia. Sono le «issue» discusse tra la delegazione della Commissione europea e il ministero dello Sviluppo e delle infrastrutture, lunedì scorso, 16 gennaio. Dall’Europa, a ritmo serrato, continuano a giungere richieste di chiarimenti anche in questo inizio del 2012, dopo la lista di 39 questioni inviate lo scorso 8 novembre, quattro giorni prima delle dimissioni del governo Berlusconi. Mittente sempre il commissario agli Affari economici, Olli Rehn. Nelle prime risposte preparate dai vari ministeri si illustrano i principi di liberalizzazione dei servizi che saranno inseriti nel Consiglio dei ministri domani, ma anche le linee strategiche per le infrastrutture e l’energia. Nell’originale le domande sono in inglese.

SEMPLIFICAZIONE E LEGGE GHIGLIOTTINA: IL GOVERNO RISPONDE CON I PRINCIPI. 
Le domande 1,2, 10 e 19 riguardano innanzitutto le liberalizzazioni, la Direttiva sui servizi e i servizi professionali.
Domanda 1: «Come strategia generale sulla liberalizzazione, intendete adottare una legge annuale sulla concorrenza, o piuttosto pensare di adottare un decreto legge separato o altri mezzi legislativi?».
Risposta: «È stato predisposto un ampio ed organico intervento di liberalizzazione e di semplificazione amministrativa, che recepisce il metodo di intervento organico e progressivo proprio della citata «legge annuale per il mercato e la concorrenza» ma a causa della gravità  e dell’urgenza della situazione economica, si prevede sarà  reso immediatamente operativo già  dal Consiglio dei ministri del 19 gennaio (poi spostato al 20 gennaio, ndr) mediante l’adozione di uno o più decreti legge».
Domanda 2: «Le disposizioni orizzontali non sono sempre sufficienti e spesso creano una incertezza legale. Il Governo intende adottare misure più concrete, come una non ambigua e tempestiva identificazione di tutti gli schemi autorizzativi che devono essere mantenuti, con l’implicita abrogazione (“tagliola”) di tutti quelli che rimangono ingiustificati?».
Risposta: «La riforma che sarà  varata dal prossimo Consiglio dei ministri (cioè domani per chi legge, ndr) inciderà  in modo decisivo sulla questione, prevedendo l’abrogazione di tutte le norme che pongono regimi di autorizzazione e ostacoli, limiti e condizioni alle attività  economiche non giustificati alla stregua di un interesse pubblico generale costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario». È il metodo della «ghigliottina», dice il documento. In relazione alla necessità  di certezza giuridica evidenziata anche dal quesito, la riforma prevede inoltre che con uno o più regolamenti di semplificazione del governo siano individuati «i casi tassativi ed eccezionali in cui sarà  ancora necessaria un’autorizzazione preventiva».
Tutte le altre attività  potranno di regola essere intraprese previa semplice comunicazione, ovvero mediante l’istituto della «segnalazione certificata di inizio attività » che, rispetto al passato, non dovrà  allegare alcuna dichiarazione asseverata se non quando espressamente richiesto dalla legge. Peraltro, la concorrenza e la salvaguardia dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali «rientrano nella competenza esclusiva dello Stato, ed in base a tale previsione la riforma che sarà  approvata dal prossimo Consiglio dei ministri porrà  alle Regioni e agli enti locali l’obbligo di adeguarsi ai principi e ai criteri direttivi indicati nelle precedenti risposte, che limitano a casi tassativi ed eccezionali la necessità  di autorizzazione preventiva».
Domanda 4: «Quali altre misure sono in programma per rendere pienamente operativi i punti italiani di contatto singolo creati dalla Direttiva dei servizi?»
Risposta: «La riforma che sarà  varata dal prossimo Consiglio dei ministri affronta anche il tema in esame prevedendo che su proposta del ministri della P.A., della Semplificazione e dello Sviluppo economico possano essere stipulate convenzioni con le Regioni e gli enti locali per la sperimentazione volontaria di misure di semplificazione». 
Domanda 10: «Come pensa il Governo di implementare l’articolo 4 del Dl 138/2011 (Pacchetto economico e di bilancio di settembre) concernente i servizi pubblici locali?».
Risposta: «Nei provvedimenti di liberalizzazione che verranno varati entro fine gennaio saranno introdotte norme che completano il disegno di liberalizzazione tramite: estensione dei poteri della istituenda Autorità  dei trasporti anche al campo del trasporto pubblico locale; accelerazione delle istituzioni di ambiti territoriali ottimali che consentano l’organizzazione dei servizi su dimensioni coerenti con le economie di scala e di scopo che li caratterizzano; incentivi all’aggregazione e alla crescita dimensionale delle aziende che gestiscono i servizi; poteri di verifica da parte dell’autorità  antitrust».
TRASPORTI: INFRASTRUTTURE E FERROVIE
Domanda 28: «Può il Governo indicare un budget pianificato e assegnato per le misure che riguardano le infrastrutture?»
Risposta: «Allo stato disponiamo di un primo piano di interventi che potrebbero beneficiare delle norme sulla defiscalizzazione il cui ammontare dovrebbe attestarsi intorno ai 21 miliardi di euro di cui la quota pubblica si attesta su un valore pari a circa 7 miliardi di euro. La quota di agevolazione fiscale dovrebbe corrispondere al 25% dell’intero importo dell’attuale piano di interventi».
Un blocco di 9 domande dalla 29 alla 38 riguarda le Ferrovie, il trasporto merci e passeggeri, il ruolo di Trenitalia e la separazione tra il gestore della rete e l’operatore ferroviario nazionale. 
Domanda 32: «Il servizio passeggeri beneficerà  di benefici è per l’ulteriore apertura del mercato?»
Risposta: «L’Italia è uno dei Paesi più aperti della Unione Europea: il trasporto passeggeri internazionale è completamente liberalizzato, il trasporto nazionale passeggeri di lunga percorrenza è anch’esso liberalizzato al contrario di quanto avviene in molti Paesi europei, sia pur con vincolo di reciprocità ».
Domanda 34: «La proposta autorità  dei Trasporti sarà  un importante strumento per monitorare la non discriminazione tra operatori ferroviari, tuttavia non risolverà  il problema fondamentale della separazione tra il gestore della rete RFI e l’operatore titolare Trenitalia se RFI e Trenitalia non saranno separati, quale saranno i tempi previsti per l’implementazione, in particolar modo per raggiungere l’obbiettivo di una totale separazione tra RFI da FS, anche in termini di staff separati, stabili ed uffici separati ecc?»
Risposta: «L’argomento della separazione (della rete, ndr) è stato al centro dell’ultimo Consiglio dei Trasporti della Unione Europea dove si è discusso del nuovo Pacchetto Ferroviario. Abbiamo potuto verificare che la maggior parte degli Stati è contraria ad una separazione tra il gestore della rete e l’operatore ferroviario nazionale. In quella sede il ministro Passera ha dichiarato che l’Italia è favorevole a verificare l’impatto di questa separazione. In questa fase il nostro Governo sta verificando questa possibilità  e comunque opererà  affinché nessun operatore diverso da Trenitalia sia discriminato nell’accesso alla rete. Come detto prima, per il trasporto ferroviario regionale già  esiste la possibilità  per le regioni di mettere a gara il servizio».
Domanda 35: «Il governo intende rinnovare l’assegnazione dei fondi prevista per le autorità  locali dalla legge 2/2009 che avvantaggia il concessionario?»
Risposta: «Nell’ambito delle concessioni già  assegnate stiamo verificando con appositi strumenti normativi la possibilità  di anticipare i tempi di scadenza delle attuali concessioni per effettuare apposite gare. In particolare si stanno ipotizzando meccanismi di premialità  in coerenza con quanto rappresentato dall’Antitrust in favore delle Regioni che rinunceranno all’affidamento diretto».
Domanda 37: «FS beneficia di uno speciale sussidio nella sua bolletta elettrica che è pagato dai consumatori e dal denaro pubblico. Il Governo intende intervenire su questa misura?»
Risposta: «Si tratta di un aiuto importante, che vale circa 450-500 milioni di euro/anno, gravante sulle tariffe elettriche. La 1egge n.80/2005 ha confermato la validità  di questo trattamento a tempo indeterminato salvo nuova convenzione tra le parti. In un’ottica di concorrenza nel settore, sembra difficile non considerare almeno la possibilità  di revisione di questo regime particolare».
GIUSTIZIA E PROFESSIONI
Ben cinque domande riguardano il servizio giustizia e le professioni (da 5 a 9). 
Domanda 5: Quali maggiori misure sono state previste per ridurre le barriere di ingresso nelle professioni regolate? Prevedete di permettere ai giovani di svolgere il loro tirocinio obbligatorio (limitato a 18 mesi) durante gli studi universitari in modo da facilitare il loro ingresso nelle professioni, assicurandosi che non comporterà  altri anni per laurearsi?.
Risposta : «È previsto un tirocinio obbligatorio non superiore a diciotto mesi, nel corso del quale è garantito al tirocinante un equo compenso di natura indennitaria commisurato al lavoro svolto. Il tirocinio può anche essere svolto in concomitanza al corso di studi per conseguire la laurea di primo livello o la laurea magistrale o specialistica, in virtù di apposita convenzione quadro stipulata fra i Consigli nazionali e il ministero dell’Istruzione, Università  e Ricerca».
Domanda 7 : «Quale misure sono previste per implementare la legge che permette di creare società  di capitali tra professionisti?»
Risposta: «L’iter di approvazione del decreto — che disciplina i vari aspetti che concernono la società  tra professionisti (inclusi quelli disciplinare, del rapporto con il cliente, della società  multidisciplinare) e consente, appunto, la partecipazione, senza limitazioni, del socio di capitale — è in fase avanzata essendo già  stato trasmesso al ministero dello Sviluppo economico per il parere».
ENERGIA E GAS 
Domanda 43: «Il governo ha elaborato il nuovo Piano energetico nazionale dopo il referendum sull’energia nucleare? Come può il Governo spiegare il fatto — nonostante la recente liberalizzazione del settore elettrico — che le utenze domestiche italiane pagano il 12 per cento in più della media europea e le aziende il 26 per cento in più, per l’elettricità ?». Risposta : «La produzione nazionale copre quasi il 10% dei consumi, negli ultimi due armi è tornata a crescere e potrebbe giungere fino al 15% grazie allo sviluppo di importanti giacimenti di gas scoperti recentemente». Il Governo intende intervenire con urgenza, con misure specifiche: a)«dirette a creare maggiore concorrenza sul mercato del gas, anche attraverso una graduale modifica della regolazione di settore; b)sviluppare più rapidamente le infrastrutture che servono per un approvvigionamento più competitivo; c)rivedere le politiche di incentivazione per l’energia elettrica rinnovabile, secondo criteri di maggiore efficienza e di riduzione degli oneri futuri per i consumatori».


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