Prima uscita di Adriano Sofri inviato al Giglio

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La notizia si è rapidamente diffusa e per i media è stato un’occasione per rievocare antichi avvenimenti. 
L’uccisione del commissario Luigi Calabresi è del maggio 1972 e l’arresto di Sofri e dei suoi tre coimputati (compreso l’accusatore Leonardo Marino) è del luglio 1988; la lunga teoria di processi, di sentenze più o meno suicide, fino alla condanna finale è stata seguita dal nostro giornale con partecipazione e amicizia per i tre militanti di Lotta Continua, vittime di un errore giudiziario clamoroso e reiterato. Tutto questo per fortuna oggi finisce e Sofri può finalmente scrivere da fuori.
E’ importante notare che il primo articolo della nuova serie non è stato un classico «adesso vi spiego», uno dei tantissimi commenti in tema, ma una cronaca dal luogo in cui la «cosa» è avvenuta. Sofri parte con il piede giusto, lo diciamo con un po’ di invidia: un racconto umano di un bambino che ha partecipato ai soccorsi, di persone bagnate e sperdute, di vite che sotto le coperte di fortuna, ricominciano. Per un caso da meditare, il bambino salvatore di naufraghi, nuovo amico di Adriano, si chiama Leonardo, come l’altro.


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