Le irriverenti tesi di Colin Crouch

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Il suo scritto più recente è «Postdemocrazia» (Laterza) nel quale tratteggiava il consolidamento di sistemi politici segnati da una predominanza dalla «amministrazione delle cose» che rispondevano agli imperativi dell’economia capitalista. È di questi giorni l’uscita di un nuovo volume, ideale continuazione del precedente, sempre pubblicato dalla casa editrice Laterza. Il titolo – «Il potere dei giganti» – è riassuntivo di alcune tendenze presenti in Europa e Stati Uniti. La tesi dello studioso inglese è che la crisi economica globale, più che mettere in all’angolo le politiche neoliberiste, ha consolidato una forma di potere basato sulla centralità  delle grandi imprese transnazionali, che plasmano ormai in forma compiuta la formazione della decisione politica. Dunque, la denuncia della sempre più evidente contraddizione, se non antinomia tra democrazia politica e neoliberismo.


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«La rivoluzione è iniziata in Iran», si apre così La primavera egiziana (di Giuseppe Acconcia, Infinito edizioni, pp.157, euro 13), e non è cosa ovvia per datare la primavera, cui il libro è dedicata.

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Un cambio di paradigma per salvare il pianeta

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«Anatomia di una rivoluzione» di Giuseppe De Marzo

È ‘una specie di Summa (non Theologica, ma quasi) del pensiero, ma anche della prassi e delle sperimentazioni in corso, cioè dei saperi teorico-pratici altermondialisti.

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