“Anche con una vita blindata continui a fare il suo lavoro”

Loading

NAPOLI – «Nel mio lavoro non è cambiato nulla. Amo troppo questa professione e non ho mai avuto dubbi su quale fosse l’unica cosa da fare: continuare a scrivere come ho sempre fatto». Rosaria Capacchione, cronista del “Mattino”, ha 51 anni, è professionista da 29, da quattro vive sotto scorta dopo le minacce contenute in un’istanza letta in aula dall’avvocato di due boss del clan camorristico dei Casalesi: il più eclatante di una serie di episodi iniziati nel 1990 e proseguiti anche in tempi recentissimi. 
Come vive un giornalista “blindato”? 
«Gli orari sono gli stessi e l’attività  lavorativa anche. In termini di libertà  personale, invece, la mia vita certamente non è più la stessa. È anche un discorso di carattere psicologico. Ci sono una serie di cose che non fai più. E non per paura, ma magari perché non ti va di coinvolgere le persone che sono con te».
Ad esempio?
Prima, quando lavoravo a Caserta, chiuso il giornale spesso andavo a Napoli per una passeggia. Non ho più quest’abitudine e altre le ho cambiate, ad esempio, per i periodi di festa: è Natale e Capodanno anche per chi lavora nelle scorte. A cinema poi non vado da un paio d’anni. Me lo ricordo perché il film era Gomorra. Ma quella era una cosa a metà  tra il piacere e la professione».
Cosa sente di dire a Giovanni Tizian?
«Continua a fare il tuo lavoro».


Related Articles

Oxfam Haiti, si dimette la vice presidente

Loading

Terremoto di Haiti. La decisione dopo l’incontro con la ministra allo Sviluppo. Che minaccia un taglio dei fondi

La strategia normalizzatrice delle droghe. Riflessioni di una notte di mezza estate

Loading

Fu posto in essere un vero “esperimento” politico che la CIA realizzò nel contesto del festival pop di Woodstock, per monitorare gli effetti alienanti prodotti sulle masse giovanili da alcuni tipi di droghe: conveniva sfornare masse di giovani drogati anziché di giovani militanti, attivisti politici coscienti ed organizzati

Cresce in Europa il consumo di khat, la droga che viene dal Corno d’Africa

Loading

Ricerca dell’Osservatorio europeo sulle droghe. Considerata illegale in 15 Stati dell’Ue e in Norvegia. Salgono i sequestri. Si stimano 20 milioni di consumatori nel mondo

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment