Blackwater non si processa
Con l’accordo si eviterà un processo che avrebbe forse reso pubblico il passato della famigerata agenzia in Iraq, e non solo. Meno fortunati gli iracheni che avevano intentato una causa contro l’agenzia Usa ma non hanno ottenuto nessun riconoscimento e naturalmente nemmeno risarcimenti. Obama aveva accelerato il ritiro dall’Iraq proprio perché a fine 2011 sarebbe scaduta l’impunità per i soldati Usa, quindi meglio lasciare il posto ai contractor che finora sono sempre rimasti impuniti e che continueranno ad esserlo. Anche la famigerata Blackwater i cui uomini si sono spesso confusi con l’esercito nel gestire il lavoro sporco dell’esercito, come è successo durante gli interrogatori dei detenuti di Abu Ghraib, le cui immagini sembrano ormai sbiadite. I quattro contractor in questione – Wesley Batalona, Scott Helvenston, Michael Teague e Jerry Zovko – stavano scortando con due Suv Mitsubishi un convoglio militare a una base statunitense quando erano caduti in una imboscata a Falluja, poi i loro corpi erano stati martoriati e due dei cadaveri appesi al ponte che attraversa l’Eufrate. La rappresaglia americana era stata feroce, gli attacchi avevano provocato migliaia di morti tra gli abitanti della cittadina. Tuttavia solo con l’ “offensiva finale” del novembre 2004 gli americani sarebbero riusciti ad avere il controllo totale di Falluja, dopo averla ridotta in macerie e fatto uso del fosforo bianco. Il ruolo dei Blackwater – che costituivano anche la scorta di Negroponte quando era ambasciatore statunitense a Baghdad – è sempre stato determinante per gli Usa, tanto che hanno ricevuto un finanziamento superiore a quello del Pentagono per la guerra irachena. Dove ha inviato migliaia di uomini arruolati nei paesi di tutti i continenti. Le vittime da loro provocate sono numerose, ma il fatto più clamoroso è avvenuto il 17 settembre del 2007 quando, sempre scortando un convoglio militare americano, hanno sparato sulla folla nella piazza Misour di Baghdad uccidendo 17 persone. Il governo iracheno aveva risposto espellendo l’agenzia dall’Iraq, è allora, in ottobre, che la Backwater Usa, fondata nel 97 in Virginia dal “crociato cristiano” Erik Prince, poi diventata Blackwater world, decide di cambiare nome in Xe Services, senza preoccuparsi di nascondere il proprio passato nemmeno sul suo sito ufficiale. Il mese scorso nuovo cambio di nome, così i mercenari della Blackwater ora lavorano per la più anonima Academi, che ha già ricevuto un finanziamento da Obama di 250 milioni di dollari per lavori per il Dipartimento di stato e per la Cia in Afghanistan. Arrivato al potere Obama aveva sospeso i finanziamenti alla superpagata agenzia, ma poi sono ripresi.
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