Ex dei Nar gambizzato a Roma
ROMA — La tregua è durata solo il giorno di Capodanno. Poi le pistole sono tornate a sparare. E per il primo agguato del 2012 hanno alzato il tiro. Francesco Bianco, 52 anni, ex terrorista dei Nar e ora dipendente Atac, è stato gambizzato nei pressi della sua abitazione in via Tiburtina, a Tivoli Terme, a pochi chilometri dalla Capitale. Due giovani su un maxi scooter lo hanno avvicinato ieri alle 20 e gli hanno esploso contro tre colpi che lo hanno raggiunto alla gamba e alla mano destra. È stato trasportato all’ospedale di Tivoli e ricoverato in prognosi riservata.
Il 29 dicembre, nel rione San Lorenzo, un pregiudicato catanese, Carmelo Fichera, è stato ferito a colpi di pistola: l’ultimo episodio di un mese costellato di omicidi e ferimenti, soprattutto per droga. Come tutto il 2011, del resto. Ma l’agguato a Bianco potrebbe avere un altro movente. I carabinieri aspettano l’ok dei medici per poter ascoltare l’ex Nar – con precedenti anche per reati comuni, vicino ai fratelli Fioravanti – per imboccare la pista giusta. Molte le ipotesi, da quelle legate al passato estremista a vicende personali, fino al suo coinvolgimento nella Parentopoli capitolina: alla fine del 2010 il nome venne fuori durante l’inchiesta sulle assunzioni facili all’Atac, l’azienda romana di trasporto pubblico. Bianco ci era arrivato dopo una lunga militanza nella destra estrema: insieme con il nucleo storico dei Nar è su una delle auto che porta Valerio Fioravanti a uccidere Roberto Scialabba (28 febbraio 1978), pochi giorni più tardi guida la vettura servita per la rapina all’armeria Centofanti nella quale muore Franco Anselmi. Arrestato dopo la strage di Bologna del 1980, viene scarcerato l’anno successivo.
Nel 2000 Bianco entra in politica: è segretario romano di Forza nuova. Poi l’assunzione all’Atac nel 2008, ma per due anni nessuno se ne accorge. Con Parentopoli scoppiano le polemiche, rinfocolate quando l’ex Nar posta sulla sua pagina di Facebook frasi antisemite contro il presidente della Comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, e insulti ai giovani manifestanti che avevano protestato contro la riforma Gelmini. L’Atac lo sospende per utilizzo improprio del computer aziendale ma poi lo reintegra.
Da quel momento di lui non si è più parlato. Fino al ferimento, forse avvenuto al termine di una lite. E a rendere più misterioso l’episodio c’è il fatto che poco lontano, nelle campagne di Guidonia, il 6 ottobre 2010 è stato ucciso il «pentito» dei Nar, Sergio Calore. Un delitto ancora insoluto.
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