Il mistero dei terremoti dell’Ohio: “Colpa delle trivellazioni”

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NEW YORK – L’aria serena del Mid-West è ormai un ricordo per il povero Ohio. Lo Stato che è piatto come una pala continua a tremare come una foglia dell’Anatolia: se undici terremoti nel giro di pochi mesi vi sembrano pochi. Patti Gorcheff stava preparando il cenone da gustarsi col marito quando ha sentito i cani abbaiare e visto l’albero di Natale paurosamente tremare nella sua fattoria a 15 miglia dall’epicentro in un posto chiamato poco romanticamente McDonald. «È la scossa più forte che abbiamo sentito finora» dice all’agenzia Ap «e spero almeno che serva da sveglia per qualcuno». La scossa è stata del 4 grado Richter: una bella botta dopo la pur lunga sfilza di terremoti che fortunatamente non avevano però fatto mai registrare oltre i 2 punti. Ma la sveglia sembra non suonare per il direttore dell’Ohio Department of National Resources: che continua a negare quello che Patti e tutti gli altri poveracci passati attraverso le scosse sostengono. «No» giura invece Jim Zehringer «le scosse non sono dovute al fracking». Cioè la tecnica di estrazione di gas sotto accusa. Proprio così. Le misteriose scosse che stanno sconvolgendo l’Ohio sarebbero il primo terremoto della storia autoprodotto dall’uomo. Possibile? Lo Stato che prende il nome da quello che gli indiani irochesi chiamavano Grande Fiume – “Ohi-yo” – è ricco di preziosissimi giacimenti di gas. Ma la corsa all’oro bianco ha portato allo sviluppo di questa facile e pericolosissime tecnica contro cui stanno mettendo in guardia gli ambientalisti di mezza America. Il fracking consiste infatti nella “iniezione” di acqua mista a sabbia e vari composti che permette di estrarre anche il gas finora difficilmente raggiungibile. Peccato però che le trivellazioni stiano provocando letteralmente un terremoto: stravolgendo il sottosuolo. Proprio la settimana scorsa uno di questi trivellatori – Northal Disposal Service – è stato costretto a fermare i lavori da un giudice. Ma il dibattito è aperto: perché secondo le norme federali la tecnica sarebbe regolare. Gli abitanti delle pianure così sono avvisati: l’Ohio Sismic Network prevede nuove scosse di assestamento. E alla povera Patti, per ora, non resta che disfare in anticipo l’albero di Natale.


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