Bollette più care di 54 euro Ecco gli aumenti di Capodanno

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ROMA — Da domani primo gennaio autostrade, gas e luce saranno più care. Per gli automobilisti la revisione tariffaria accolta dal governo è mediamente del 3,1% (del 3,5% per la società  Autostrade) ma può arrivare sino al 14% nel caso della tratta Aosta-Monte Bianco. Per le bollette energetiche l’aumento è del 4,9% nel caso dell’elettricità  e del 2,7% per il gas. L’Autorità  per l’energia, nel comunicare la consistenza dei rincari, ha cifrato una maggiore spesa per la famiglia media italiana di 22 euro in più su base annua per la luce e di 32 per il gas. Una stangatina largamente prevista e che il Garante riconduce per buona parte all’aumento del prezzo del greggio che nel corso del 2011 è cresciuto del 40% rispetto a un anno prima. A pesare sulla bolletta inoltre, come giustamente fa notare l’Autorità  dopo aver mandato numerosi segnali di allarme prima del rinnovo degli incentivi deciso dal governo Berlusconi nella scorsa primavera, è il bonus per il fotovoltaico arrivato a pesare l’anno scorso per 4 miliardi e destinato a salire a quasi 6 miliardi nel 2012.La raffica di aumenti arriva ad aumentare il conto per le famiglie italiane già  provate dalla manovra «salva-Italia» decisa prima di Natale dal governo Monti. L’insieme di tutte queste novità , comprese il ritorno dell’Ici-Imu sulla prima casa e il rincaro delle accise sui carburanti, secondo i nuovi calcoli aggiornati ieri dall’osservatorio nazionale Federconsumatori, porterà  nel corso dei prossimi dodici mesi aumenti complessivi per 2.103 euro a famiglia. «Aumenti insostenibili — sostengono le associazioni dei consumatori — che determineranno pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull’economia che dovrà  fare i conti con una prolungata crisi dei consumi». Il Codacons, preoccupato che questi aumenti generino un effetto valanga su tutta la filiera produttiva, propone al governo di bloccare i rincari tariffari per almeno 5 anni.
L’aumento dei pedaggi autostradali, accolto dal ministero del Tesoro in tandem con quello dello Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti, ha creato una certa polemica specialmente da parte del Pd che sostiene l’esecutivo tecnico. «Gli aumenti delle tariffe di gas, elettricità  e autostrade dimostrano che la protezione degli oligopoli si scarica sui cittadini e che le liberalizzazioni sulle quali sta lavorando il governo Monti sono urgenti per garantire una volta per tutte la rottura delle rendite di posizione», ha detto Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni economiche del Pd alla Camera. Per Boccia «è chiaro che gli aumenti di oltre 2 mila e 100 euro a famiglia dovranno essere immediatamente pagati dalle imprese oligopoliste che anche nell’anno di crisi chiuderanno con utili da ridistribuire».
Per l’Aiscat, l’associazione che rappresenta le società  autostradali, l’aumento medio è giustificato — «secondo quanto stabilito da precisi dettami normativi» — da investimenti per oltre 2 miliardi di euro e dai 715 milioni per la manutenzione, in crescita dell’11% rispetto al 2010. Tutto questo mentre già  si profila un effetto inflazione colto ieri dall’Istat nel calcolo dei prezzi alla produzione che a novembre sono cresciuti del 4,2% su base annua dove la parte del leone proviene proprio dal comparto energetico.


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