Ancora armi all’Arabia saudita e all’Iraq
Un «messaggio forte» che Washington invia al Medioriente, ha affermato Andrew Shapiro, uno dei responsabili del Dipartimento di stato americano. L’operazione «migliora le capacità di dissuasione e di difesa dell’Arabia saudita contro le minacce esterne alla sua sovranità », ha detto. Un messaggio esplicito all’Iran, rivale dell’Arabia saudita nella regione, che in questi giorni ha minacciato di chiudere lo stretto di Ormuz al transito Usa. La portaerei Uss John C. Stennis e l’incrociatore lanciamissili Uss Mobile Bay «hanno compiuto un passaggio di routine programmato attraverso lo stretto di Hormuz», ha dichiarato ieri Rebecca Rebarich, portavoce della Quinta flotta Usa. Nell’ottica di contrastare possibili alleanze Iran-Iraq, costruendo un «contrappeso militare» in Iraq, si può intendere anche la vendita di 11 miliardi di dollari, in armi e addestramento militare all’esercito, che il Pentagono ha stanziato all’Iraq, mentre crescono i timori di guerra civile.
Related Articles
La carta del governo: nuove norme sull’asilo per accelerare i rimpatri
Il vertice europeo di ieri ha discusso e varato un piano provvisorio e lontano dagli obiettivi originari italiani
È razzismo il diritto alla rappresaglia dell’occupante israeliano
Senza un intervento internazionale che faccia pagare il prezzo al governo israeliano per le continue violazioni della legalità internazionale, dei diritti umani e per i crimini di guerra, non ci sarà nessuna pace
Armi, le lacrime di Obama. “Fermerò le stragi d’America”
Il tabù del secondo emendamento che tiene in scacco Barack Obama