Case, vietato vendere senza bollino verde
Stop alle compravendite immobiliari senza bollino verde. Dal primo gennaio 2012 gli annunci di vendita di edifici o di singole case dovranno riportare l’Indice di prestazione energetica, a sua volta contenuto nell’attestato di certificazione energetica (Ace). Lo strumento riporterà anche le indicazioni di interventi fatti per diminuire il consumo di energia. Norme disposte da un decreto legislativo del marzo 2011. Ma c’è di più. A livello regionale la Lombardia, prima fra le amministrazioni locali, ha esteso l’obbligo di trasparenza anche ai contratti di affitto. L’inosservanza di queste disposizioni è soggetta sempre in Lombardia ad una sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro, decisa dai Comuni dove si trova l’immobile. A livello nazionale, almeno per adesso non c’è un simile apparato sanzionatorio in caso di violazione delle norme.
Attualmente nei contratti di compravendita deve essere inserita una clausola con la quale l’acquirente dà atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione sulla certificazione energetica dell’edificio. Ma finora non c’era alcun obbligo di trasparenza negli annunci di vendita.
L’effetto di queste novità potrà riflettersi sul mercato immobiliare, soprattutto attraverso la proroga dello sconto del 55 per cento per chi effettua interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Infatti, chi ricorrerà a questi interventi potrà rendere visibile a chi eventualmente dovesse comprare l’appartamento lo scatto di classe di efficienza energetica, come risulterà dall’Ace. Il che contribuisce senz’altro ad aumentare il prezzo di vendita. È ipotizzabile, insomma, che nel breve-medio termine si possano formare due segmenti di mercato: uno relativo alle unità immobiliari appartenenti alle classi energetiche migliori e l’altro riferito agli immobili che comportano maggiori consumi energetici.
Lo sconto del 55 per cento resterà in vigore soltanto per il 2012, mentre dall’anno successivo l’incentivazione fiscale verrà ridotta al 36 per cento. Con l’occasione, il bonus fiscale è stato esteso alle spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.
Ulteriore ed importante novità contenuta nel decreto “Salva-Italia”: il bonus Irpef del 36 per cento per le ristrutturazioni immobiliari diventa strutturale e non sarà più soggetto all’immancabile proroga. L’incentivazione fiscale è stata estesa agli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di calamità naturali e si applica anche agli eventi per i quali l’emergenza sia stata dichiarata prima dell’entrata in vigore della nuova normativa.
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