Articolo 18, no di Bersani. E Fornero frena
ROMA — È «roba da matti toccare l’articolo 18 quando il problema è entrare nel mondo del lavoro, non uscirne» dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E ancora: «È assurdo che si crei occupazione licenziando». «Il governo», aggiunge, «lo capirà , lo dovrà capire, altrimenti…».
Passano poche ore, e il suo «stop» Bersani lo ripete pari pari e di persona al premier Monti, durante un incontro nel pomeriggio a Palazzo Chigi. «Noi siamo leali, ma anche trasparenti». E Monti ha deciso di raffreddare la polveriera dell’articolo 18 che, sostiene, è un tema ma «non è centrale» nella riforma del mercato del lavoro.
Tutto ciò si è trasformato di lì a poco in «una frenata» pubblica del ministro del Welfare, Elsa Fornero, durante la registrazione della puntata di ieri sera di «Porta a Porta». «Non ho in mente ora nulla in particolare che riguardi l’articolo 18», ha spiegato Fornero: «Vogliamo lasciar stare l’articolo 18? Sono pronta a dire che neanche lo conosco. Prima emergenza è l’occupazione. C’è tanto da fare nel mercato del lavoro, l’articolo 18 arriva per ultimo», assicura ancora il ministro precisando che comunque quando sarà il momento intende parlare della questione con tutti, «persino con Camusso» e che «il governo non farà la riforma del mercato del lavoro con il terrore».
Che ci fossero fondati timori di interventi con l’accetta è risultato chiaro anche dalle parole del presidente del Senato, Renato Schifani, che ne ha parlato nel corso dell’incontro con la stampa parlamentare: «Sull’articolo 18 mi auguro non si proceda con un decreto d’urgenza per evitare scontri. Il Paese mai come oggi ha bisogno di coesione politica e sociale. Le parti sociali devono dare una mano al Paese, non ci deve essere un attentato al posto di lavoro».
Durante la registrazione del programma di Bruno Vespa, rispondendo a una domanda sulla sua intervista al Corriere della Sera di domenica scorsa, il ministro Fornero ha anche dichiarato: «Sono stata ingenua», ma i «giornalisti sono bravissimi a tendere delle trappole». Su Twitter, il direttore Ferruccio de Bortoli, ha immediatamente replicato scrivendo: «La Fornero è caduta nella trappola di sé stessa». Alla fine della trasmissione il portavoce del ministro ha chiarito che la responsabile del dicastero del Lavoro non si riferiva al Corriere ma alle polemiche successive. Il direttore de Bortoli ha preso atto della precisazione ringraziando il ministro «per la sua onestà intellettuale».
Oltre che all’esecutivo, il monito di Bersani è sembrato rivolto però al suo partito visto che è anche dall’interno del Pd che continuano a levarsi voci a favore di un intervento sull’articolo 18. Pietro Ichino, innanzitutto, che anche ieri ha ribadito che «non si tratta di togliere diritti a chi un lavoro già ce l’ha, ma di garantirne a chi è fuori dal mercato del lavoro».
Mentre per l’ex ministro pdl Maurizio Sacconi, non è una novità che il Pd sia contrario alla riforma. E l’ex premier Berlusconi, alla richiesta di un commento sulle «barricate» contro la riforma dell’articolo 18 di Bersani ha risposto: «Contenti loro…».
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