Giornata internazionale della solidarietà  umana per affrontare le sfide globali

Loading

Sempre secondo l’analisi presentata dall’agenzia delle Nazioni Unite per il 2010, solo 85 dei 169 Paesi esaminati presenterebbero un indice di sviluppo umano alto (calcolato unendo i risultati ottenuti da un Paese nelle tre dimensioni fondamentali dello sviluppo umano, ovvero una vita lunga e sana, l’accesso alla conoscenza e uno standard di vita dignitoso), mentre sarebbero 42 gli Stati con uno sviluppo medio e altri 42 quelli con un indice di sviluppo basso. Sono Paesi in cui, ad esempio, l’aspettativa di vita alla nascita varia tra i 44 anni (per l’Afghanistan) e i 66 (per il Bangladesh), contro gli 80 raggiunti nella maggior parte dei Paesi occidentali.

La giornata internazionale, istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare proprio su questa tematica, si celebra il 20 dicembre e nasce per richiamare l’attenzione sulla necessità  di agire congiuntamente per affrontare le grandi questioni globali come la lotta all’HIV, la lotta al terrorismo e la risposta in caso di emergenze o disastri naturali. LaGiornata internazionale per la solidarietà  umana concepita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 come un’iniziativa per la lotta alla povertà  (con risoluzione 60/209 del 22 dicembre 2005), rimarca anche l’importanza di quanto stabilito in termini di accordi internazionali dagli Stati membri delle Nazioni Unite nel corso degli anni.

A partire dalle Dichiarazioni del Millennio, in cui i leader mondiali identificano la solidarietà  internazionale come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni del XXI secolo, passando per le principali dichiarazioni e risoluzioni in materia di diritti umani (Dichiarazione di Vienna e il Programma di Azione adottati dalla Conferenza mondiale sui diritti umani nel 1993), fino ad arrivare alla creazione del Fondo mondiale per la solidarietà . Quest’ultimo, istituito con l’obiettivo di finanziare progetti per la diminuzione della povertà , incluse le iniziative di piccole organizzazioni locali e piccole entità  del settore privato nei Paesi in via di sviluppo, è stato istituito il 20 dicembre 2002 (con risoluzione 57/265 dell’Assemblea Generale).

Un’occasione, quella del 20 dicembre, per affrontare le nuove sfide globali. “Il vecchio mondo sta gradualmente, ma inconfondibilmente cambiando, e i contorni del nuovo hanno appena iniziato a prendere forma. Nuove ansie stanno dando luogo a tensioni e paure. Allo stesso tempo, abbiamo davanti a noi un mondo di possibilità  – nella lotta contro la malattia, nella valorizzazione delle tecnologie, nel colmare le lacune e le disuguaglianze socio-economiche” – evidenzia il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon nel suo messaggio per l’odierna giornata internazionale. “Ma questo non accadrà  da solo. I nostri tempi domandano qualcosa di diverso. Abbiamo bisogno di pensare in grande, di azioni e sforzi audaci collegare i punti tra le sfide globali”. (…) “In un mondo che deve affrontare sfide globali nessuna nazione può avere successo da sola. La solidarietà  deve essere la base per soluzioni globali”.

Nonostante i passi in avanti nel raggiungimento degli “Obiettivi di sviluppo del Millennio“ persistono enormi disparità  tra i singoli Paesi e all’interno degli stessi e lo sviluppo rappresenta sempre più una sfida globale. Un’occasione, quella del 20 dicembre, per esprimere e dimostrare solidarietà  nei confronti dell’altro, come ha ricordato Ban Ki moon, nel suo messaggio dell’anno scorso: “Dimostriamoci solidali con chi è meno fortunato di noi – i poveri, i malati e gli anziani, le vittime di abusi, di discriminazione e di violazioni dei propri diritti – costruendo così un mondo migliore per tutti”. Come ha infatti affermato il neoministro italiano per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, a pochi giorni dalla sua nomina “La solidarietà  è il clima umano in cui matura una nuova visione del futuro che dia speranza a tutti”.


Related Articles

Medici senza frontiere denuncia: ”La Abbott nega il nuovo farmaco contro l’Hiv alla Thailandia”

Loading

Il medicinale è stato registrato negli Stati Uniti nel 2005, ma ancora non può essere venduto nel paese ai pazienti

Gli Stati cedono un pezzo di sovranità  ora strada spianata verso gli eurobond

Loading

I governi dovranno rinunciare alla spesa facile. Ma la recessione metterà  subito alla prova il Trattato Stop al deficit per incassare benefici elettorali e alle pensioni fuori controlloBruxelles aumenta il suo potere e dovrà  ora cambiare la natura delle sue istituzioni 

FIOM La «costituente» di Modena

Loading

Si riunisce oggi a Modena una delle componenti più attive della zoppicante democrazia italiana: 5mila delegati metalmeccanici, una rete fatta di nodi diffusi in tutto il territorio nazionale e tra loro intrecciati che rappresentano un pezzo di classe non sedata da promesse false e prebende e non «incorporata» nel pensiero unico.
Questo pezzetto costituente di una nuova, possibile democrazia italiana si riconosce e si organizza nella Fiom, un sindacato autonomo dai partiti, dai giochi politici, nonché Autonomo dalla controparte imprenditoriale pubblica e privata, autonomo dai governi, siano essi di centrodestra, di centrosinistra o ipocritamente definiti tecnici. Eppure la Fiom è un soggetto «politico» secondo la migliore tradizione sindacale italiana: essere fuori dai partiti, rifiutare di farsi partito non vuol dire indifferenza rispetto agli indirizzi politici ma il contrario.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment