Guerra: “Impensabile una riduzione del finanziamento alle politiche sociali”

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ROMA – “È impensabile ritenere che ci sia spazio per una riduzione del finanziamento complessivo alle politiche sociali. È necessaria un’azione oculata. Per la parte sociale la delega presenta un elemento di indeterminatezza che va chiarito e superato. Per ora quello che posso dire è che ci sono problemi che condivido”. È quanto dichiara Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, nella sua prima uscita pubblica in occasione della presentazione del rapporto “Welfare oggi?” oggi a Roma. “In questo contesto il finanziamento non va messo in discussione anzi bisogna pensare a come ottenere nuove risorse, ma è comunque necessaria una razionalizzazione che consenta di finalizzare meglio le risorse a disposizione – afferma il sottosegretario – . Anche la riforma di un istituto come l’Isee è imprescindibile. Si tratta di un  intervento importante, ma va chiarito che si tratta di una misura e non di uno strumento di politica sociale”.

Guerra voluto poi specificare che “l’articolo 5 del decreto non è opera mia. Ma ho ottenuto che il decreto parta su iniziativa del ministero. Sappiamo tutti che opereremo entro vincoli molto forti – aggiunge -. La mission numero uno del governo è spingere sul risanamento conti pubblici”. IL sottosegretario a poi sottolineato di voler operare un cambiamento semantico, culturale e lessicale: “Non condivido termini come falsi invalidi, che danno l’idea di un settore in cui ci sono solo abusi e sprechi. Solo vocaboli di disprezzo verso situazioni di sofferenza e bisogno e spostano l’attenzione verso una visione assistenziale. Preferisco parlare di politiche sociali e di persone come cittadini”.
Per quanto riguarda i livelli essenziali ha affermato che si tratta di “prestazioni bloccate dall’idea del tutto o niente, ma il mio punto di vista è che sia necessario andare per processi anche lunghi ma che abbiano un fine – continua Guerra -. In questo processo è importante il coinvolgimento degli attori del Terzo settore e riprendere il discorso con regioni e comuni perché bisogna ripensare al Welfare dei servizi”. A margine del convegno il sottosegretario ha affrontato anche il tema del 5 per mille. “Credo che il terzo settore abbia bisogno di un finanziamento stabile – ha detto -. Non sono contraria ma è evidente che presenta degli elementi di criticità  che vanno affrontati”. (ec)

 

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