Pakistan: L’esercito minaccia di abbattere gli aerei Nato

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L’intento di Washington è quello di impedire che i fertilizzanti, acquistati al mercato nero dai taleban afghani, servano a costruire Ied, le mine con comando a distanza che costituiscono la prima causa di morte per i soldati Nato. A oltre due settimane dall’uccisione di 24 soldati pakistani, da parte della Nato, avvenuta alla frontiera afghana, le relazioni tra Washington e Islamabad sono sempre più tese. Domenica, il Primo ministro ha annunciato il blocco del rifornimento della coalizione che transita in Pakistan «fino a nuovo ordine». Dal 2004, la Cia usa i suoi aerei per bombardare le postazioni taleban nelle zone tribali, nel nord-ovest del Pakistan, ma, secondo il sito internet americano Long War Journal, ora ha deciso di sospendere i suoi attacchi coi droni: soprattutto a causa dei pessimi rapporti con l’Isi (l’agenzia di intelligence militare) che, dopo il raid compiuto contro la casa di bin Laden, ha interrotto la collaborazione antiterrorista con gli Stati uniti.


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Sulcis. Il gruppo tedesco chiede alla Regione un’area per testare gli ordigni, facendoli esplodere. Con un no l’azienda potrebbe lasciare lo stabilimento di Domusnovas per l’Arabia saudita, dove già è all’opera

Intervento armato nel Mali l’Africa schiera 3300 uomini

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ABUJA – L’Ecowas interverrà  in Mali: la comunità  dei 15 Paesi dell’Africa occidentale ha deciso di inviare una forza di 3.300 soldati con un mandato di un anno nel nord del paese per riprendere il controllo della zona dalle milizie islamiste.

IL PRECEDENTE «UMANITARIO»

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Obama prende tempo, dice chiaramente che l’uso della forza da parte degli Stati uniti può essere autorizzato solo dall’Onu, che già gli americani pagano il costo della guerra in Afghanistan e che è sopravvalutata la possibilità statunitense di risolvere, con le armi, quella crisi. In più i militari americani, soprattutto dopo l’esperienza tragica dell’intervento in Libia e l’evento dell’11 settembre 2012 di Bengasi, quando venne ucciso l’ambasciatore Usa Chris Stevens, sono contrari a un intervento in Siria.

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