Fiat, passi avanti con i sindacati domani rush finale sul contratto
TORINO – In attesa della firma politica, i sindacati del «sì» completano la parte tecnica del nuovo contratto Fiat. Una giornata di riunioni per modificare le buste paga delle aziende del gruppo che, avendo storie diverse alle spalle, seguivano fino ad oggi contratti aziendali diversi. E’ il caso della Sata, la società che gestisce lo stabilimento di Melfi. Nata nel 1993, è stata costruita con la filosofia del prato verde: nulla della storia sindacale della Fiat doveva essere trasferito nella nuova azienda. L’azzeramento degli accordi precedenti fa infatti periodicamente capolino nelle relazioni sindacali del gruppo del Lingotto. Poi, come accadde a Melfi nel 2004, può capitare che i dipendenti riguadagnino il terreno perduto. Qualche disparità di trattamento però è rimasta. Così fino ad oggi i dipendenti della Sata non avevano praticamente la quattordicesima mensilità . Ieri lo scalino è stato colmato: «I dipendenti di Melfi e di Pratola Serra avranno significativi miglioramenti in busta paga», ha annunciato Bruno Vitali della Fim. Roberto Di Maulo del Fismic ha quantificato l’aumento in 250-300 euro lordi annui. E’ ancora sospesa invece la discussione politica. Lunedì si riunirà la segreteria della Uilm poi, nel pomeriggio, si arriverà alla stretta per la firma finale: «Ci ritroveremo, determinati a chiudere l’accordo», conferma Eros Panicali del sindacato di Angeletti. Lunedì si svolgerà anche la protesta della Fiom che ha portato a 8 ore lo sciopero contro la manovra aggiungendo come motivazione il «no all’accordo Fiat e alla limitazione delle libertà sindacali». Lunedì la Fiom ha organizzato un corteo a Torino. Per Susanna Camusso «il governo dovrebbe chiedere alla Fiat quali sono le sue reali intenzioni in Italia». «Finora – ha aggiunto la leader della Cgil – Marchionne ha portato nel mondo l’idea che nel nostro paese non vale la pena investire e non ha chiarito dove e come vuole investire i 20 miliardi promessi».
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