Censis, gli immigrati finiscono nel capitolo “Sicurezza”
ROMA – “Gli italiani nei prossimi anni saranno più solidali, più giusti e si costruiranno più reti di relazioni personali, di vicinato, di amicizia, che avranno per protagonisti anche gli immigrati”. E’ quanto pensano gli immigrati intervistati dal Censis in occasione del 45° Rapporto sulla situazione sociale del Paese presentato questa mattina presso il Cnel a Roma. Il rapporto, infatti, riporta i dati sulla cittadinanza e sulle prospettive di mobilità economica e sociale degli immigrati, ma lo fa affiancando questi dati a quelli della sicurezza e della criminalità . I dati citati, infatti, trovano spazio nell’ultimo capitolo dello studio dedicato al tema “Sicurezza e cittadinanza”. Un capitolo che parte focalizzando l’attenzione sul numero di reati commessi nel nostro Paese, che passa attraverso i dati della contraffazione e termina con un focus sugli immigrati, ma non trattando il tema criminalità e reati commessi dagli stessi, ma trattando un tema molto diverso. E lo si capisce leggendo a fondo quel che riporta lo stesso istituto di ricerca. “Per gli immigrati vivere in Italia è una scelta di vita solida e soddisfacente – spiega il Censis -. Il 54% ritiene che il nostro sia uno dei Paesi al mondo in cui si vive meglio e il 72,4% pensa che da qui a dieci anni non lascerà l’Italia. Anzi, il 45,8% prevede di acquistare una casa e il 16,4% di ristrutturare quella in cui vive. Lo studio viene visto come lo strumento più importante per garantire un percorso di crescita ai giovani. Il 98,4% degli immigrati farà studiare i propri figli. Solo il 19,9% pensa che studieranno il minimo indispensabile (la quota è del 29,5% tra gli italiani), mentre il 75,8% vorrebbe che prendessero una laurea (il 64,5% tra gli italiani)”. Secondo gli immigrati intervistati, chiude il capitolo, gli italiani nel futuro prossimo saranno “più solidali, più giusti e si costruiranno più reti di relazioni personali, di vicinato, di amicizia, che avranno per protagonisti anche gli immigrati”. Peccato, però, che l’istituto di ricerca ponga ancora gli immigrati e la questione della cittadinanza nel capitolo “Sicurezza”. (Giovanni Augello)
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