Disoccupazione in Italia all’8,5% Senza lavoro un giovane su tre

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L’Istituto nazionale di statistica ieri è tornato a fotografare il Paese con l’aggiornamento dei dati sul lavoro e l’inflazione. Ad ottobre, secondo l’analisi provvisoria, è salito ancora il tasso di disoccupazione, arrivato all’8,5% (+0,2% rispetto a settembre). Si tratta del livello più alto da maggio 2010 quando si era attestato all’8,7%. Si è fermato invece allo 0,1% l’aumento della disoccupazione nel confronto con l’anno precedente. «Differenze di genere» nel fenomeno: mentre infatti ad ottobre la disoccupazione maschile è cresciuta del 6,5% rispetto al mese precedente (+4,5% il valore tendenziale), il numero di donne disoccupate è diminuito dell’1,9% (-1,3% su base annua). Aumentato anche il tasso di occupazione femminile, passato al 46,5% (+0,4%).
Più o meno stabile il dato sui giovani senza lavoro: il 29,2% dei ragazzi continua ad essere disoccupato, in diminuzione di appena lo 0,1% rispetto al mese di settembre. «Una situazione drammatica — ha detto il segretario confederale dell’Ugl, Nazzareno Mollicone — e anche se le stime parlano di un lieve calo, il dato resta allarmante». Senza contare che il tasso di disoccupazione dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni cresce (+1,5%) se confrontato con ottobre 2010. Frena (anche se di poco) l’inflazione: a novembre il costo della vita si è abbassato dello 0,1% (rispetto ad ottobre) mentre è aumentato del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2010 (nel mese scorso era del 3,4%). A tirare l’inflazione i prezzi dei beni energetici con un aumento (congiunturale) dello 0,7% e del 13,8% (tendenziale). Per il gasolio l’aumento è stato dell’1,7% su ottobre e del 21,2% sull’anno. Per la benzina si è registrato un aumento dello 0,2% su ottobre e del 16,6% sull’anno (era però al 17,8% a ottobre). Aumenti anche per i prezzi del gasolio da riscaldamento: +2,5% sul mese precedente e +18,2% su novembre 2010. Volano anche i prezzi dello zucchero (+0,8%)e del caffè (+0,7%), cresciuti su base tendenziale, rispettivamente, del 17,2% e del 16,5%.


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