L’Europa rilancia il Fondo salvataggi

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BRUXELLES — Le divisioni tra Germania e Francia, dalla riforma dei Trattati al maggiore coinvolgimento anticrisi della Bce di Mario Draghi e del Fmi di Washington, non hanno consentito all’Eurogruppo/Ecofin dei ministri finanziari di concludere accordi significativi su come salvare l’euro dagli attacchi della speculazione. Le decisioni fondamentali su come aiutare l’Italia e gli altri Paesi in difficoltà  sono state rinviate al Consiglio dei capi di Stato e di governo in programma l’8 e il 9 dicembre prossimi a Bruxelles. In quella sede sono state spostate anche le pressanti richieste di sostegno al sistema bancario in grave crisi di liquidità . Il vicepresidente della Commissione, il finlandese Olli Rehn, ha parlato di «dieci giorni cruciali per l’Eurozona», che possono portare «al rafforzamento delle euro» o alla «graduale disintegrazione di cinquant’anni di integrazione europea».
Il premier e ministro dell’Economia Mario Monti, insieme al viceministro Vittorio Grilli, ha utilizzato la doppia riunione a Bruxelles per confermare l’impegno del suo governo a varare lunedì 5 dicembre un piano di risanamento che rispetta gli impegni di rigore finanziario del precedente governo e punta maggiormente su «riforme per la crescita e l’equità  sociale». Monti ha garantito un «quid in più» per mantenere il «non facile» pareggio di bilancio nel 2013 anche con una crescita minore del previsto. Il premier e Grilli non hanno voluto quantificare a quanto ammonterà  questa manovra aggiuntiva richiesta da Bruxelles.
Monti rilanciato gli eurobond e ha ammesso che non c’è accordo sul maggiore coinvolgimento della Bce, del Fmi e del fondo salva Stati (Efsf). La Francia preme. Ma la Germania sembra disponibile ad aperture solo dopo aver ottenuto la possibilità  di «commissariare» i Paesi dell’Eurozona con i conti pubblici fuori controllo. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schà¤uble ha confermato solo l’accordo dell’Eurogruppo a maggiori finanziamenti dei singoli Paesi al Fmi, che può poi usarli nelle azioni anticrisi. «Non si è parlato di ruolo della Bce come prestatore di ultima istanza e non c’è ancora chiarezza sul ruolo di Bce, Efsf, Fmi per contribuire a breve termine alla soluzione dei problemi», ha affermato Monti, confermando di aver avuto a Bruxelles un incontro bilaterale di cortesia — simile a quelli con vari ministri presenti — anche con il responsabile per l’Europa del Fmi. Ha però smentito le voci di inizio della trattativa con l’istituzione di Washington per un megaprestito all’Italia e ha indicato il previsto arrivo della missione di controllo Fmi a Roma a dopo il vertice del 9 dicembre.
Grilli ha detto di attendersi «nelle prossime settimane» che il fondo salva Stati possa intervenire operativamente a difesa dei titoli degli Stati in difficoltà  con le nuove funzioni di garanzia al 20-30% (sulle nuove emissioni) e di acquisto sul mercato. Starà  al summit però decidere se aumentare l’attuale importo verso i mille miliardi ritenuti necessari da vari governi.


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