“Don Verzè voleva una flotta aerea privata”
MILANO – Non uno ma cinque o sei aerei. Manco fossero le Frecce tricolori. E l’ultimo doveva essere consegnato entro la seconda metà del 2013. Una compravendita messa a punto tra il 2009 e il 2010, quando ormai lo stato di crisi del San Raffaele era già noto ai vertici dell’ospedale.
La storia dell’Airviaggi, la società controllata dalla Fondazione di don Luigi Verzé e proprietaria del Challenger 604 sul quale avrebbe volato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è il vero simbolo di come sia stato dissipato il patrimonio dell’ospedale. Nel mirino degli inquirenti sono finiti 5 o 6 aerei. «La compravendita di aeromobili (il Challenger 604, il Bombardier Global Express, gli Hawker, il Cessna e il Premier) – scrivono gli investigatori della Polizia giudiziaria di Milano in un rapporto di quasi 700 pagine – di sicuro non costituisce il core business di quella che, nonostante la complessità e l’articolata ramificazione societaria, resta pur sempre una struttura ospedaliera e di ricerca scientifica».
Contestualmente, infatti, all’acquisto del Challenger, la Airviaggi con la firma di Mario Cal, il braccio destro di don Verzé morto suicida la scorsa estate, sigla contratti per nuovi aerei versando caparre milionarie. La vicenda dell’Hawker 200 che avrebbe dovuto essere consegnato nel 2013 è emblematica.
Il famigerato Challenger, assurto a tutte le cronache nazionali, viene acquistato il 13 giugno del 2007 per 19,5 milioni di dollari. Un mese dopo, Cal sottoscrive un contratto per rilevare un altro aereo, un Hawker 4000 al prezzo di 20,4 milioni di dollari. «L’operazione appare illogica – chiosano gli investigatori – dal punto di vista gestionale e finanziario, in quanto il contratto di acquisto dell’Hawker 4000 viene siglato in concomitanza con l’acquisto del Challenger 604 e, tra l’altro, entrambi gli aeromobili hanno caratteristiche tecniche simili nonché valore commerciale pressoché identico (circa 20 milioni di dollari)».
L’operazione comunque parte. Con tre bonifici tra il luglio del 2007 e il luglio del 2008, la Airviaggi versa alla americana Hawker 1,5 milioni di dollari come anticipi. L’aereo dovrebbe essere consegnato nel 2008, ma a metà anno, Cal chiede di posticipare la consegna al 2009 e versa come segno delle sue buone intenzioni altri 500mila dollari. Contemporaneamente chiede anche di cambiare modello, non più un Hawker 4000, ma un Hawker RC67. La società statunitense è d’accordo, purché si versi un’altra caparra di 500mila dollari. L’operazione, tuttavia, alla fine non va in porto, perché la Airviaggi preferisce opzionare un altro velivolo, un Premier 1° che diventa poi un Premier 2A e che infine torna a essere un Hawker, ma modello 200, la cui consegna è prevista per il 2013. A chi era destinato questo aereo non si sa, ma sulle compravendite degli aerei ci sarebbe l’ombra di Pierangelo Daccò, l’imprenditore vicino a Comunione e Liberazione e in stretti rapporti personali con il governatore Formigoni. Che non disdegnava nemmeno i passaggi: «Una volta Cal – recita il verbale della sua segretaria – mi disse di prenotare un volo per San Marteen al bordo del quale ci sarebbero stati Daccò e Formigoni».
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