Tredicesime, primo calo in 20 anni ma le bollette saranno più pesanti

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MILANO – Paghi di più e in compenso hai meno risorse a disposizione. Sembra una pubblicità  al contrario, ma è proprio quello che sta per accadere, secondo i conti delle associazioni in difesa dei consumatori, alle famiglie italiane. Che arrivano in prossimità  delle vacanze natalizie con le tasche più vuote e più conti da pagare.
A fare la spunta del dare e dell’avere sono stati Adusbef e Federconsumatori da un lato, Confartigianato dall’altro, arrivando ad un risultato che è quasi una beffa: quest’anno infatti spenderemo di più in bollette (per il caro-energia) ma in compenso incasseremo di meno con le tredicesime, per la prima volta da venti anni a questa parte.
Colpa dell’aumento del prezzo del petrolio, spiega Confartigianato, secondo cui ogni famiglia paga mediamente una bolletta di 2.458 euro all’anno. In particolare a settembre il caro-energia ha toccato la cifra-record di 61,9 miliardi, pari al 3,91% del Pil. A far esplodere il costo energetico, aumentato del 26,5% negli ultimi 12 mesi, ha contribuito l’aumento del prezzo del petrolio, attestatosi a settembre a 108,56 dollari al barile (+143% rispetto a marzo 2009). E come spesso accade in Italia i rincari dei prodotti petroliferi sono ben superiori alla media europea. Ad esempio, tra ottobre 2010 e ottobre di quest’anno il prezzo del gas è aumentato del 12,2% contro una media dell’area euro del 10,1% mentre nello stesso arco di tempo i prezzi di carburanti e lubrificanti sono aumentati del 17,4% in Italia rispetto al più 14,1% dell’area euro. La sola benzina senza piombo negli ultimi dodici mesi è cresciuta del 15,3%.
E mentre le bollette salgono, le entrate sono sempre più ridotte. In particolare, il monte-tredicesime che verrà  messo in pagamento mediamente fra tre settimane sarà  più “leggero” di 800 milioni di euro, con un calo del 2,2% rispetto all’anno scorso. E’ la prima volta che avviene da venti anni a questa parte: stavolta gli italiani potranno spendere 35 miliardi di euro, di cui 10,2 miliardi finiranno nelle tasche dei pensionati, 9,2 miliardi andranno ai lavoratori pubblici e 15,6 miliardi ai dipendenti privati (quelli che registreranno la contrazione più forte rispetto al 2010, il 3,1% in meno). Non basta: solo il 20,2% dell’assegno, un quinto del totale (quindi 7,1 miliardi), sarà  destinato a spese ludiche (regali, viaggi, consumi alimentari) o a risparmi; l’80% della tredicesima infatti è già  “impegnato” per il pagamento tasse, mutui, bolli, canoni e rimborso di debiti contratti durante tutto l’anno. «Sarà  un Natale durissimo sul fronte dei consumi, destinati a scendere del 6,9% rispetto ad un anno fa perché tre famiglie su quattro taglieranno le spese per l’incerta situazione economica», spiegano i presidenti delle due associazioni. Che chiedono al governo di non colpire ulteriormente i consumi con un ulteriore inasprimento dell’Iva, la “tassa sui poveri”.


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