Monti all’Europa: piena sintonia
BRUXELLES — Disciplina di bilancio, crescita economica ed equità sociale per rilanciare l’Italia anche in Europa. Sono queste le linea guida della politica anti crisi che il premier Mario Monti ha concordato «in piena sintonia» nei suoi incontri a Bruxelles con il presidente della Commissione, il portoghese José Manuel Barroso, e subito dopo con il presidente stabile del Consiglio dei governi Ue, il belga Herman Van Rompuy.
Gli apprezzamenti espressi da Barroso e Van Rompuy hanno fatto capire che con Monti, ex eurocommissario e noto europeista, il dialogo Italia-Ue promette di diventare più fluido rispetto al precedente governo. Il premier ha confermato «continuità » nel rispetto degli impegni sul risanamento dei conti pubblici «incluso il pareggio di bilancio nel 2013». Ha però annunciato «maggiore attenzione alla crescita, alle riforme strutturali e alla ricerca del consenso in Parlamento e tra le forze sociali» perché «l’attenzione al consolidamento della finanza pubblica non deve mandare in oscurità , in seconda linea, l’attenzione sulla crescita».
Il premier italiano ha aggiunto di aver discusso con Barroso in generale «di come si debba tener conto del ciclo nella valutazione qualitativa degli obiettivi di bilancio». L’analisi specifica sull’Italia l’ha rinviata all’incontro di venerdì a Roma con il vicepresidente finlandese della Commissione europea Olli Rehn.
A Bruxelles sono consci delle difficoltà prodotte dall’alto debito italiano e intendono potenziare il monitoraggio già in corso sull’attuazione degli impegni. Monti ha replicato che «le cose che l’Europa ci chiede servono ai nostri figli e ai nostri nipoti». Ha subito recuperato l’affermazione che con le riforme richieste dalla Commissione «potremo andare più decisamente a fondo…», precisando sorridendo che intendeva «essere più incisivi».
Barroso ha detto che l’Italia «è determinata ad affrontare sfide enormi, ma superabili» e che a Bruxelles non si aspettano dal nuovo governo «uno sprint, ma una maratona». Van Rompuy ha affermato che «l’Italia avrà un ruolo chiave nel progetto europeo nel momento in cui stiamo affrontando una sfida sistemica» per portare l’Eurozona fuori dalla crisi.
Monti ha ricambiato l’appoggio dei presidenti delle istituzioni Ue affermando di voler mettere «l’Europa al centro dell’azione del governo». Ha sostenuto il progetto di eurobond, che Barroso ha in programma di annunciare oggi. «Non ci devono essere tabù nella discussione», ha chiarito in vista dell’incontro di domani a Strasburgo con il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, contraria a quella che Van Rompuy ha definito «mutualizzazione del debito pubblico». Il premier ha spiegato che gli eurobond non debbono però diventare uno strumento «elusivo della disciplina fiscale». E ha ribadito il suo favore per il «metodo comunitario», che incentra l’attività Ue sulle istituzioni di Bruxelles, mentre l’asse franco-tedesco si è assunto di fatto la gestione della crisi.
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