Si decide il destino di Termini Imerese Gli operai verso la mobilitazione
PALERMO – Domani dallo stabilimento di Termini Imerese uscirà l’ultima Lancia Y. Finirà così la storia della Fiat in Sicilia iniziata nel 1970 dall’avvocato Gianni Agnelli: il Lingotto di Sergio Marchionne ha già pronte le valigie per tornare a Torino e non mettere più piede nell’isola. Le 1.600 tute blu sperano adesso nel buon esito dell’incontro previsto per oggi al ministero dello Sviluppo economico tra i manager Fiat e chi dovrebbe prenderne il posto, la Dr Motors di Massimo Di Risio che a Termini vorrebbe assemblare la sua auto cinese. Se andrà male questo ennesimo vertice, gli operai sono pronti a fare le barricate: «Il clima in fabbrica è teso, i lavoratori da mesi assistono a continui incontri e promesse sul loro futuro, adesso vogliono certezze», dice Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom Cgil di Palermo.
Oggi a Roma si gioca una partita decisiva per il futuro dello stabilimento siciliano. Al ministero dello Sviluppo economico si dovrebbe firmare l’intesa sul passaggio delle aree e delle linee di produzione dalla Fiat alla Dr Motors. Ma resta da definire il nodo delle mobilità per l’accompagnamento alla pensione. Il Lingotto è pronto a cedere al prezzo simbolico di un euro tutto, ma dal primo gennaio 2012 non vuole assolutamente farsi carico dei lavoratori. La Dr Motors però non può da sola assumere tutti i 1.600 dipendenti, visto che tra l’altro il suo traballante piano industriale, che punta a produrre 80 mila auto all’anno da piazzare su un mercato sempre più stretto, prevede nel 2013 assunzioni fino a un massimo di 900 unità . Il resto dovrebbe quindi andare in prepensionamento grazie a scivoli contributivi, ma la Fiat non ha intenzione di pagare i circa 20 milioni di euro necessari. I sindacati, sul fronte opposto, non vogliono firmare nulla senza certezze per tutti i dipendenti: «Se c’è l’accordo sulla mobilità finalmente firmeremo l’intesa che consentirà di salvaguardare il polo industriale di Termini Imerese e l’occupazione, in caso contrario no», avverte Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo. Se invece arriverà l’intesa, la Dr Motors potrà contare su aiuti economici per 350 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Siciliana, tra sgravi fiscali sulle assunzioni e contributi per investimenti e formazione degli operai.
Domani comunque sarà una giornata molto calda a Termini Imerese. I sindacati hanno già indetto un’assemblea di fabbrica, alla quale parteciperà anche il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini: «Senza accordi con la Dr Motors cosa diremo ai lavoratori?», dice Mastrosimone. In questo quadro così incerto, l’unica cosa sicura è che da domani la Fiat non realizzerà più auto in Sicilia, mettendo fine a un’avventura iniziata nell’aprile del 1970 con la mitica “500” e che ha visto produrre nell’isola auto che hanno segnato la storia del Lingotto, dalla “126” alla Panda.
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