Il Colle: governo, serve un’azione condivisa
ROMA — L’agenda fitta e i contatti internazionali scandiscono tempi frenetici al Quirinale, in queste ore. «Auspico che gli impegni assunti dall’Italia e ogni ulteriore decisione si traducano presto in una condivisa azione di governo». Era il primissimo pomeriggio di ieri quando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è confrontato con il collega tedesco Christian Wulff che lo aveva appena chiamato al telefono. Era preoccupato per le sorti del nostro Paese.
Christian Wulff come il presidente francese Nicholas Sarkozy: la sua telefonata ha raggiunto Napolitano nel tardo pomeriggio, assieme alla rapida visita al Quirinale del presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy. «Esprimo piena fiducia per la formazione del nuovo governo», ha detto Sarkozy a Napolitano.
Il presidente francese aveva voluto annunciare la sua telefonata al nostro presidente della Repubblica davanti alle telecamere delle televisioni del suo Paese. Si era detto pronto a difendere l’Europa con «tutte le forze per rimettere sui binari l’Italia e la Grecia».
La telefonata di Sarkozy è arrivata puntuale. Ed è arrivata per esprimere al nostro capo dello Stato una fiducia «piena ed efficace», per un governo «dalla composizione politica più ampia possibile». Il presidente francese sarebbe pronto a venire a Roma lunedì stesso insieme con Angela Merkel per un vertice con Monti, appena nominato. Sarkozy potrebbe contattare personalmente i leader politici «recalcitranti» alla nomina dell’ex commissario Ue.
A pochi metri dal Colle, nel frattempo, le consultazioni politiche per trovare un accordo per questo nuovo governo andavano avanti senza conoscere soste.
In mattinata il Senato aveva approvato la legge di stabilità , a tempo di record. Il primo passo per la chiusura con il vecchio esecutivo. Il penultimo prima di aprire le porte a una nuova compagine. È stato subito dopo l’approvazione del ddl che Mario Monti si è recato al Quirinale.
Ci era già stato giovedì scorso il neosenatore a vita, in predicato di diventare il nuovo presidente del Consiglio. Ci è tornato ieri. La motivazione formale era quella di dover ritirare un fascicolo di documentazione. Proprio in quei minuti il presidente Giorgio Napolitano si è allontanato dalla sala dei Corazzieri, dove era impegnato in una manifestazione per la lotta al cancro. Tanto basta a far immaginare un incontro fra i due.
Nel pomeriggio era stata organizzata anche la cerimonia per i saluti ai nuovi soci dell’Accademia dei Lincei, nel Palazzo del Quirinale. Sono quel genere di impegni che da sempre il presidente della Repubblica onora con grande senso di ospitalità . Ieri è stata questione di minuti.
Nella sua stanza lo aspettava il presidente del Consiglio dell’Unione Europea. E un telefono letteralmente incandescente.
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