Un banchiere alla guida del governo di unità 

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ATENE. Papandreou se ne va per lasciare il suo posto al banchiere più noto dell’età  dell’oro dei socialisti del Pasok in Grecia. Loukas Papadimos – ex vicepresidente della Bce, governatore della Banca Centrale di Grecia per otto anni e vice per un anno, ex economista della Fed di Boston dal 1980 al 1985 – sarà  il nuovo primo ministro del governo di unità  nazionale greco con l’obiettivo di concludere l’accordo sul secondo piano di salvataggio della Grecia, controllare il cambio dei bot greci con le banche che parteciperanno al proogramma Psi e soprattutto garantire a Merkel e Sarkozy che dalla scena politica greca non avranno nuove sorprese.
Papadimos, 64 anni, è l’uomo delle banche. Per tutti gli anni in cui è stato consigliere, vice presidente e poi presidente della Banca Centrale di Grecia non ha mostrato la minima sensibilità  sociale, nonostante abbia costruito la sua fortuna nel Pasok di Andreas Papandreou e del suo successore Kostas Simitis.
Ha frequentanto una delle più prestigiose scuole private di Atene, il College americano, per andare a studiare fisica al Mit del Massachusetts e continuare gli studi in Ingegneria elettronica. Fino al dottorato in economia per lavorare come assistente nelle ricerche economiche del Mit. Il suo impegno nelle istituzioni finanziarie si è incrociato con la sua carriera universitaria, prima come professore alla Columbia University di New York poi all’Università  di Atene. Dal 2006 fa parte della Accademia di Atene, mentre dal 2010 è consigliere economico senza stipendio di Papandreou.
Probabilmente mercoledì il governo di Panadimos dovrà  dare il giuramento al presidente della repubblica Papoulias e al clero ortodosso, mentre lui, Papandreou e, dietro delle quinte, la Merkel e Sarkozy continuano a esercitare pressioni per la partecipazione al governo dei conservatori.
Papandreou e Samaras, che rappresentavano fino allo scoppio della crisi i nuovi e vecchi ricchi, hanno trovato la migliore soluzione per stabilizzare la loro posizione di fronte all’Europa di Francia e Germania. Il fido Papadimos garantirà  l’applicazione dei tagli e il salvataggio delle banche anche a costo della società . Il sistema economico e politico ha trovato in Papadimos uno stregone allenato nei lunghi anni passati nei corridoi della Bce. Uno che può trattare con i creditori, l’Ue e il Fmi. I mezzi di imformazione greca, unanimi grazie al governo unitario, stanno facendo una grande fatica per convincere l’opinione pubblica dei vantaggi della scelta di Papadimos.
Se socialisti, conservatori e banchieri si uniscono per dare la loro risposta alla crisi, la società  greca, che soffre dalle loro politiche, si organizza a suo modo. Ieri i 4 mila studenti dell’istituto professionale statale Tei di Lamia, nel centro della Grecia, hanno preso una clamorosa decisione dopo i tagli del governo. In un’assemblea hanno deciso di dimezzare le 1.500 porzioni dei pasti della mensa del loro istituto per offire un piatto caldo a tutti i 2.500 studenti senza risorse economiche. Intanto 6 greci su 10 temono di perdere il lavoro l’anno prossimo.
«Fermate i governi dei banchieri. I tagli sono il problema non la soluzione», scriveva ieri un enorme striscione che i giovani di Syriza, entrando come finti turisti nel sito archeologico, hanno appeso sulla Acropolis di Atene. Un benvenuto al governatore di Atene.


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