La quota 60 anni per chi ha 40 anni di versamenti

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Queste sembrano essere le proposte sul tavolo del governo per risolvere il problema della sistemazione dei conti pubblici in materia di previdenza, problema sollecitato con forza in questi ultimi giorni dall’Ue. L’obiettivo dunque è quello di uscire nel più breve tempo possibile dai pensionamenti anticipati, nonché accelerare l’estensione del metodo di calcolo contributivo.
Anzianità . Fino a qualche anno fa, per chi iniziava a lavorare molto giovane, questo era il massimo della carriera professionale. Da un pò di tempo non è più così, e l’ultima manovra del luglio scorso ha ulteriormente spostato in avanti la soglia, che nel 2014 arriverà  di fatto a 41 anni e 3 mesi e anche di più per i lavoratori autonomi. Non si è trattato, è bene dirlo, del diritto alla pensione di anzianità , che rimane fissato a 40 annualità , indipendentemente dall’età  anagrafica. Non è stato messo in discussione neppure dal meccanismo che lega le pensioni all’aspettativa di vita: di triennio in triennio verranno incrementati i vari limiti di età , ma non il tetto dei 40 anni. In sostanza, l’attesa di 12 mesi (18 per gli autonomi) salirà  a 13 nel 2012 (19 per gli autonomi), a 14 nel 2013 (20 per gli autonomi) per attestarsi definitivamente a 15 (21 per gli autonomi) dal 2014 in poi. Ora però la situazione cambia. Come accennato, le indiscrezioni danno la pensione di anzianità  con 40 anni accompagnata da almeno 60 anni di età : la famigerata «quota 100». In buona sostanza, non si potrà  più percepire la rendita dall’Inps prima di aver compiuto il 60° compleanno, anche nel caso in cui si possa far valere 40 anni e più di versamenti. D’altro canto — anche l’Ue l’ha sottolineato — la pensione di anzianità  è una caratteristica tipicamente italiana che non può essere più tollerata.
Vecchiaia a 67. Per fare cassa non si può comunque prescindere sull’età  del pensionamento. Sull’innalzamento dell’asticella in questi ultimi tempi sono intervenuti quasi tutti i Paesi dell’Ue. Anche l’Italia che con l’ulteriore manovra anticrisi di Ferragosto ha anticipato il passaggio a 65 anni dell’età  di vecchiaia delle donne, già  deciso con la precedente manovra del luglio scorso. D’ora in poi, a quanto si dice sia stato concordato a Bruxelles, per la pensione di vecchiaia occorreranno non meno di 67 anni. La pensione di vecchiaia è la regina dei sistemi previdenziali europei. In Italia, però, il suo primato è da sempre insidiato dalle rendite d’anzianità . Una particolarità  destinata oramai a scomparire, soprattutto riguardo alle donne. Già  nel 2011, ad esempio, l’età  anagrafica minima da accoppiare alla anzianità  contributiva utile per ottenere la pensione anticipata è di 60 anni. Una soglia pari a quella prevista appunto per la vecchiaia.


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