“Occupy Wall Street”
Per questo Wall Street Italia da oggi avra’ in prima pagina il logo di Occupy Wall Street in alternanza alla testata: per enfatizzare con i nostri 500.000 utenti unici (al mese) che WSIcapisce e in parte appoggia chi protesta contro gli abusi compiuti negli ultimi anni in nome del mercato finanziario. Vogliamo dire a chiare lettere che le lobby di banchieri e politici hanno piena responsabilita’ per la crisi economica attuale, dovrebbero pagarne loro le colpe, anche se sappiamo che da questo caos si uscira’, eventualmente, solo grazie a un netto ridimensionamento della finanza/casino’ e al varo di nuove leggi e criteri di trasparenza e controllo rigidi, a livello globale di G20 o anche piu’. Loro cercheranno di insabbiare tutto ma non bisogna mollare.
Purtroppo, per ora, qualsiasi pretesa di razionalità sembra essere sparita.
La situazione e’ davvero grave e per questo la gente di Occupy Wall Street e altri movimenti fanno bene a protestare, avendo individuato lo scioccante scollamento tra la vita di tutti i giorni dei cittadini e cio’ che i “potenti” mandano in scena sui mercati globali. WSI racconta dal 2007 che lo scenario attuale per un Paese come l’Italia puo’ avere effetti ben più devastanti di quelli, già terribili, derivati dall’incapacita’ dei politici che ci governano.
Senza parlare qui del caso specifico italiano (non finiremmo piu’) diciamo solo che nessuno dei rimedi messi in atto da Fed e Bce, Fmi e Ue, i salvataggi delle banche a suon di migliaia di miliardi (3 trilioni? 4 trilioni? 5 trilioni? andavano investiti sui cittadini e sull’economia….), dopo due ondate di gigantesche immissioni di liquidita’ e lo stampaggio di tonnellate di nuova moneta, niente di tutto cio’ sta davvero funzionando. C’è anzi una generale impressione di impotenza, mancanza di leadership a tutti i livelli, pochezza di idee e troppa finanziarizzazione a scapito dell’economia e del lavoro. E poi, nessuno dei presunti “capi” dice la verita’. Il che non prelude affatto bene.
Per colpa dei banksters (la gang dei banchieri globali piu’ speculativi) i governi devono correre a metterci una pezza approvando nuove drastiche e inique manovre finanziarie che lasciano intoccati i ricchi mentre colpiscono duramente non solo i bilanci famigliari ma i sogni di benesssere di milioni di persone normali. Il principio di legalita’ e di “law & order” e’ calpestato, preso a schiaffi e sputacchiato perfino in queste ore da progetti di nuovi condoni fiscali, patrimoniali e altri obbrobri del genere. E’ una tirannia, questa della super-lobby dei potenti, che contrapponendosi al popolo continua a perpetrare “azzardo amorale” e ruberie come se nulla fosse. Ci stanno rovinando la vita, tanto loro cosa ci perdono? Lo vedremo, cosa ci perdono.
Ora e’ venuto il momento di ricominciare tutti a essere radicali senza pero’ correre il rischio di diventare estremisti. Prima che si auto-distrugga – come prevedeva Marx – il capitalismo va riformato, non foss’altro perche’ l’alternativa e’ gia’ reperibile nei libri di storia alla voce “fallimento”. Per questo ci vogliono nuove regole chiare che limitino l’eccesso di speculazione senza pero’ alterare il funzionamento di base dei mercati finanziari. La speculazione (nel 95% dei casi avida e corrotta) va sottoposta a norme severe di controllo anche se e’ evidente che nessuno vuol farsene carico, nemmeno Barack Obama il quale in teoria avrebbe potuto ma non ha fatto nulla. Insomma, e’ inutile punire i cittadini che chiedono verita’, funzionalita’ e trasparenza dal sistema bancario, ben altre e in altre direzioni dovrebbero essere le punizioni. Vogliamo tornare finalmente a un minimo di buon senso? Per questo, senza ipocrisie, applausi a Occupy Wall Street e agli altri movimenti. Se sono bravi potrebbero risvegliare le coscienze di un po’ di anime morte.
* direttore e fondatore di Wall Street Italia
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