Soldi a scuole private e missioni scippati 800 milioni alla banda larga

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ROMA – Nel caos provocato dalla bocciatura del Rendiconto generale dello Stato (che oggi sarà  ripresentato ), si fa largo la legge di Stabilità  (la ex Finanziaria) la cui approvazione è prevista nella riunione odierna del governo. Un testo striminzito, a saldo zero, di soli nove articoli, ma ampiamente anticipato dalla doppia manovra triennale d’estate dal valore di 59 miliardi.
La «Finanziaria», in attesa del prossimo decreto «sviluppo» (oggi ci sarà  un primo esame), è bastata tuttavia per far emergere un nuovo braccio di ferro nel governo per la destinazione degli 800 milioni provenienti dall’asta delle frequenze 4G: le risorse erano destinate, dalla Finanziaria per quest’anno, alla banda larga e così ha chiesto fino all’ultimo il ministro per lo Sviluppo Romani, ma il Tesoro ha vinto la partita e i fondi sono stati ridistribuiti per far fronte alle necessità  più urgenti dei vari ministeri e in parte (800 milioni) andranno all’ammortamento dei titoli di Stato. «Le promesse sulla banda larga non sono state mantenute», ha osservato il Pd Gentiloni.
Raschiando il barile la nuova legge di Stabilità  è riuscita a recuperare 4,8 miliardi per finanziare una serie di interventi urgenti e non, facendo conto anche su un taglio del Fondo speciale di Palazzo Chigi. Tra le voci più significative ci sono i fondi per scuole private (262 milioni più 20 per gli atenei privati) e le università  pubbliche (400 milioni); la copertura per 400 milioni del 5 per mille; la proroga al primo semestre 2012 delle missioni internazionali per 700 milioni mentre 36,4 milioni vanno alle assunzioni per Forze armate e Polizia. Risorse per 400 milioni sono state recuperate anche per il settore dell’autotrasporto. Da segnalare il «pacchetto lavoro»: prorogati al 2012 gli sgravi per i salari di produttività  (400 milioni) dei lavoratori con un tetto di 40 mila euro di remunerazione e arriva un miliardo per gli ammortizzatori in deroga per il 2011.
Su alcune disposizioni sarà  battaglia fino all’ultima ora. E’ il caso del taglio ai ministeri che, stabiliti con il decreto del 23 settembre, ora devono essere recepiti nelle tabelle della legge di Stabilità : sono ancora in corso serrate trattative tra i tecnici dei diversi dicasteri e la Ragioneria. Per ora si profila un parziale allentamento della gestione della spesa da parte dei ministri che avranno maggiore flessibilità  interna: una misura accompagnata tuttavia dalla minaccia di «ulteriori correttivi» per i dicasteri che «non hanno raggiunto gli obiettivi» stabiliti dalle manovre d’agosto.


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