Sono più di duemila i “nuovi poveri” aquilani: hanno perso casa e lavoro

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L’AQUILA – Sono più di duemila i “nuovi poveri” aquilani secondo i dati forniti dall’Assessorato alle politiche sociali del capoluogo abruzzese al sito di informazione aquilano www.abruzzo24ore.tv.  Si tratta di cittadini che fino a due anni e mezzo fa non necessitavano di alcun sostegno particolare da parte delle istituzioni e che invece oggi chiedono un alloggio popolare, un sussidio o l’esenzione dal pagamento del servizio mensa a scuola per i propri figli. Il terremoto, per queste persone, ha causato la perdita del lavoro oltre che della casa e, in una logico effetto domino, la caduta di tutta la macroeconomia familiare tanto da costringerli a chiedere aiuto.

I dati raccontano una situazione drammatica: 299 sono le domande presentate per la graduatoria delle case di edilizia residenziale per il bando 2010 riservato a famiglie con reddito fino a 12 mila euro. 120 sono i nuclei richiedenti appartamenti del Fondo immobiliare riservato alle famiglie in condizioni di particolare disagio sociale ed abitativo (peccato che il comune disponga ad oggi solo di 20 alloggi, tutti assegnati).
Per l’esenzione servizio mense scolastico, cui hanno diritto famiglie con reddito Isee inferiore ai 6 mila euro annui, nel 2010 sono state presentate 209 domande; 43 quelle per l’esenzione servizio scuolabus; 271 le richieste di rimborso spesa borse di studio (ne hanno diritto le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 10mila euro) e 408 quelle per il rimborso testi scolastici sempre per famiglie con reddito Isee inferiore a 10 mila euro.

Tali cifre, come spiega Abruzzo24ore.tv “scaturiscono da una serie di rilevazioni, di incrocio di dati effettuati in base alle richieste di varia natura assistenziale monitorate dal Settore delle Politiche sociali”. “L’emergenza sociale è gravissima. Ma non riceve la giusta attenzione” ha affermato l’assessore Stefania Pezzopane, titolare delle Politiche sociali aquilane, commentando i dati. “Il Comune – spiega – nonostante i tagli e le risorse economiche scarse ha ritenuto di dover affrontare l’emergenza con misure e provvedimenti specifici inseriti in bilancio. Si dovrebbero vergognare invece quelle istituzioni che riducono e continuano a ridurre i fondi. Uno dei tagli più macroscopici è quello effettuato dalla Regione sull’inclusione sociale. È paradossale –  ha ancora aggiunto l’assessore –  che questa misura prima del terremoto venisse finanziata, mentre adesso che la soglia di povertà  aumenta, anche in conseguenza dei nuovi ‘poveri’ dovuti all’emergenza post teremoto, è azzerata. Vanno studiate misure ad hoc, come il reddito minimo d’inserimento introdotto dall’ex Ministro Livia Turco. Oggi che andrebbero riconfermate questo tipo di risposte siamo costretti a subire i tagli, o i silenzi della regione o le furbizie di chi cerca di speculare anche sulle povertà “. (Elisa Cerasoli)

 

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