“Troppo caos su liste e carriere” l’ira di Bankitalia sulla Bpm

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MILANO – Giornata burrascosa per la Bpm. A quanto trapela il presidente Massimo Ponzellini ha avuto un incontro difficile in Banca d’Italia, dove è stato ricevuto dal direttore centrale Stefano Mieli (che gli ha dato peraltro un nuovo appuntamento, dopo la presentazione delle liste e prima dell’assemblea).
Via Nazionale infatti si è mostrata piuttosto seccata (si parla di “grave disappunto”) per la ridda di voci e il caos che si è scatenato tra i sindacati in vista della presentazione delle liste per l’assemblea; gli strali di Bankitalia si sono poi scagliati anche contro l’accordo per la spartizione di seggiole e carriere da parte dei sindacati, all’interno della Bpm. Non si è nemmeno parlato invece del nuovo Statuto (a Bankitalia è stato recapitato venerdì scorso) e del resto non è detto che il nodo sia sciolto nemmeno nei prossimi giorni: le osservazioni dell’istituto di vigilanza, infatti, dovranno essere obbligatoriamente recepite dalla Bpm; dunque, non c’è nemmeno bisogno che venga sottoposto al voto dell’assemblea, il 22 ottobre, il testo definitivo.
Insomma, un incontro particolarmente difficile per Ponzellini, che d’altro canto non ha più nemmeno una sponda interna: finora il suo nome non è stato sponsorizzato da nessuno, sebbene per il momento le liste per il consiglio di sorveglianza non siano state ancora consegnate. Per farlo c’è tempo fino a sabato prossimo, alle 17 di pomeriggio, poi le medesime liste dovrebbero essere portate a conoscenza di Bankitalia; pare che Via Nazionale abbia imposto di non rendere pubblici i nominativi fino a che non c’è l’ok dell’istituto di vigilanza.
Ma nel frattempo in serata sembra ci sia stata una ricomposizione di parte del fronte sindacale: la Fisac nazionale infatti avrebbe dato l’ok ad una lista comune con gli Amici (e quindi di sostegno ad Andrea Bonomi) chiedendo come presidente del consiglio di sorveglianza Pietro Modiano. Al contrario, Fabi e Fiba continuano nella linea della sconfessione dei sindacati interni alla Bpm mentre da tempo la lista Amici ha l’appoggio della Uilca. Con una mossa a sorpresa, anche i rappresentanti dei soci non dipendenti si sono detti disponibili ad una lista di “unità  nazionale” a patto che tutte le varie anime sindacali si ricompattino. Ipotesi tuttavia che dovrebbe avere un basso tasso di concretezza e praticabilità , non solo perché le varie anime si sono a lungo contrastate, ma anche perché i posti in consiglio di sorveglianza assegnati alla lista di maggioranza – undici – vedono già  molti contendenti, senza aggiungerci i rappresentanti dei soci non dipendenti.
Ieri comunque è stato confermato che l’aumento di capitale si svolgerà  entro il 31 ottobre – data ultima dell’impegno del consorzio di garanzia sull’operazione – ma è probabile che la partenza venga spostata proprio all’ultimo momento utile, forse lo stesso 31 ottobre, per dar modo al nuovo consiglio di gestione, appena insediato, di studiare e decidere le caratteristiche tecniche dell’aumento (a partire dal prezzo delle nuove azioni), insieme al consorzio.


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