Italia: domani nelle piazze la raccolta di firme per le proposte di legge sulla cittadinanza

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La campagna nazionale è promossa da 19 organizzazioni della società  civile e da numerose associazioni territoriali: a Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Bari e in decine di città  italiane i comitati locali della campagna allestiranno banchetti e organizzeranno incontri di sensibilizzazione. Un importante appuntamento nazionale per cominciare a realizzare l’obiettivo delle 50mila firme necessarie per ciascuna delle due proposte di legge.

Dopo il deposito in Cassazione, avvenuto lo scorso venerdì 2 settembre, dei testi delle due leggi di iniziativa popolare sottoscritti dagli esponenti delle organizzazioni che hanno promosso la campagna “L’Italia sono anch’io”, la raccolta delle firme necessarie per la consegna delle leggi in Parlamento ha ancora cinque mesi di tempo per raggiungere l’obiettivo richiesto delle 50mila firme in calce a ciascuna delle due proposte di legge. “Insieme alla raccolta di firme per le due leggi, l’intento della campagna è riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità  per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità  di cui fa parte” – sottolineano i promotori.

Oggi nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del diciottesimo anno di età  si vedono riconosciuta la possibilità  di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. “Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità  di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento” – evidenzia la campagna .

Si tratta di due proposte di legge di iniziativa popolare. La prima “Nuove norme sulla cittadinanza” e la seconda “Norme per la partecipazione politica e amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità ” che intervengono – rispettivamente – sull’attuale normativa sulla cittadinanza e sul diritto di voto alle elezioni amministrative:

Sul tema della cittadinanza le proposte mirano ad un vero rovesciamento della prospettiva, secondo la quale non deve più essere considerata un privilegio, bensì un “diritto soggettivo”. “Per questo si mira a ridurre al minimo la discrezionalità  e ad affidare ai sindaci la competenza per l’attribuzione della cittadinqanza. Oggi, secondo il principio dello ius sanguinis, un ragazzo nato da genitori stranieri può richiedere la cittadinanza solo entro un anno dal compimento del 18° anno di età . La proposta avanzata con la campagna prevede, invece, l’adozione del principio dello jus soli, che garantisce la cittadinanza italiana a chi nasce in Italia e ha un genitore legalmente presente nel Paese da almeno un anno, la assicura ai minori che hanno frequentato e concluso un ciclo d’istruzione e che per questo si possono considerare integrati nel territorio. Per gli adulti, gli anni di soggiorno regolare richiesti per la naturalizzazione, sarebbero cinque e non più dieci come attualmente richesto.

Per quanto riguarda il diritto di voto viene presa in considerazione la proposta dell’ANCI del 2005 che di fatto mette in atto un principio contenuto nel capitolo c della Convenzione di Strasburgo del ’92 e non ratificato dall’Italia. La proposta di legge estende il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni comunali, provinciali, concernenti le città  metropolitane e le Regioni anche a chi non sia cittadino italiano, quando abbia maturato cinque anni di regolare soggiorno in Italia.

Oggi ottenere la cittadinanza in Italia non è propriamente cosa facile. “I requisiti richiesti non includono solo 10 anni di residenza ininterrotta nel paese, ma anche determinati criteri economici” – spiega la campagna. Una per tutte la storia di Sumaya Abdel Qader, ex redattrice di Yalla Italia che ha da poco ottenuto la cittadinanza, ma solo dopo un lungo e faticoso travaglio.

Testimonial della campagna è lo scrittore Andrea Camilleri che nella conferenza stampa di presentazione ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa proprio nel 150° dell’Unità  d’Italia. “Il Risorgimento – ha ricordato Camilleri – è stato fatto dai giovani insieme agli stranieri. Oggi c’è bisogno di un secondo Risorgimento che mi auguro venga realizzato da giovani con al loro fianco immigrati diventati cittadini italiani a tutti gli effetti e con il diritto di voto”.

All’idea di un “nuovo Risorgimento” ha fatto riferimento anche il Segretario confederale della CGIL, Vera Lamonica che ha sottolineato come la CGIL, da tempo impegnata nelle battaglie a favore dei diritti dei migranti, “vuole dare un contributo specifico alla rinascita culturale, sociale ed economica del paese”. “La discussione sulla cittadinanza – ha aggiunto – deve essere portata nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, negli uffici perché, è necessario che si consolidi un approccio assolutamente diverso rispetto a quello attuale della retorica della paura verso gli stranieri”. La dirigente sindacale ha evidenziato quindi la necessità  di un “nuovo paradigma politico” nel quale “gli immigrati, giovani e donne vengano considerati delle risorse per il nostro paese”. “I giovani stranieri che vivono in Italia devono essere la nuova energia e far parte del futuro del nostro paese” – ha concluso Lamonica.

L’Italia sono anch’io” è promossa da 19 organizzazioni della società  civile: Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità  d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco e dall’editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. [GB]


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