«Per affrontare la crisi in Europa servono misure straordinarie»

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WASHINGTON — «Abbiamo messo ordine nella nostra casa». Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti al termine delle giornate di Washington — durante le quali si è svolta la riunione del G20 finanziario e si è tenuta l’assemblea annuale del Fondo monetario internazionale — si sofferma sull’Italia e sulla buona tenuta dei suoi conti pubblici. «Abbiamo messo il Paese in assoluta sicurezza» dice. E poi spiega che bisognava agire per contenere l’alto debito e «abbiamo fatto di necessità  virtù» afferma. Certo riconosce, «possono arrivare choc esterni ma il bilancio si regge da solo». E si regge «anche senza crescita, che comunque è necessaria e che richiede un’azione collettiva» sottolinea.

Il ministro che non vuole parlare della tempesta politica che lo ha coinvolto in Italia, insiste sulla buona salute del nostro Paese. L’Italia, aggiunge, «è vista meglio da fuori che dall’interno del Paese. I nostri conti sono valutati in modo positivo» sostiene illustrando le cifre di una tabella messa a punto dal Fondo monetario internazionale, che confermano come l’Italia sia ai «primi posti per il livello di avanzo primario del deficit primario. Possiamo contare sulla solidità  strutturale del bilancio e sul suo pareggio» rimarca ancora.

Del fatto che l’Italia sia finita sotto attacco dei mercati per il suo alto debito, Tremonti non parla. La crisi dice «viene da lontano, ma in questo momento ha il suo epicentro nell’Europa dove serve una maggiore integrazione politica e finanziaria». Si discute, aggiunge, «se modificare i trattati o se farne uno nuovo ma non c’è accordo tra i Paesi dell’Unione che decidono in base alle condizioni politiche interne, se hanno davanti una campagna elettorale o meno». Ma intanto, torna a ripetere che «sul lato del consolidamento di bilancio abbiamo fatto meglio e prima di altri».

Quanto ai problemi dell’Europa «sono convinto che il tempo sia strategico e fondamentale», nell’attuazione del piano anticrisi deciso a Bruxelles. «Perché si tratta di una situazione straordinaria di crisi che richiede mezzi straordinari di risposta e tempestività . Noi di tempo in Europa invece ne abbiamo perso» tanto finora ammette.

E poi ancora sull’Italia quella crescita che non è necessaria per tenere in piedi il bilancio «è comunque importante». Al di là  dei problemi politici su chi dovrà  guidare la cabina di regia delle misure per lo sviluppo, se il ministro dell’Economia o invece direttamente il presidente del Consiglio sui quali Tremonti non si esprime, «resta importante proseguire nell’attuazione dei provvedimenti già  messi sul tavolo di confronto tra governo e parti sociali, primi fra tutti quelli sulle infrastrutture. «La crescita dipende dall’azione collettiva e lo vedremo nel tempo» aggiunge. Infine Tremonti, torna a parlare della Cina e dei contatti avuti con i rappresentanti del fondo sovrano della Cina. «Nessuno ha chiesto nulla. È stato un dialogo a tutto campo su temi economici e finanziari». Da parte italiana, comunque «non c’è stata alcuna richiesta di sottoscrizione» di titoli pubblici.


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