Edison, i soci italiani verso la mediazione

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MILANO – Il principio di base del lodo Zuccoli rimane valida: A2a non può uscire del tutto dalla produzione di energia. Ma la proposta avanzata dal presidente del consiglio di gestione dell’utility lombarda – lo scambio azionario tra Edison e Edipower – ne esce parzialmente ridimensionata.
Sarebbe questa la nuova ipotesi a cui sta lavorando negli ultimi giorni il direttore generale di A2a, Renato Ravanelli. In modo da evitare uno scontro tra i soci nei consigli di amministrazione e di gestione, già  convocati per domani. Un doppio appuntamento da cui dovrà  uscire la nuova proposta da presentare ai francesi di Edf – che dividono con A2a il controllo di Edison – per sancire la fine dell’alleanza nel gruppo di Foro Bonaparte.
Ravanelli sta così mediando tra le diverse posizioni dei soci. Da una parte la proposta di Zuccoli che vorrebbe fare di A2a un utility impegnata anche nella produzione di energia, acquisendo una parte delle centrali a ciclo combinato di Edipower. E proponendosi così come polo aggregante per altre società  locali, a cominciare da Iren e Acea. Un progetto che ha l’appoggio del governo e che avrebbe avuto anche il via libera da parte dei comuni interessati, Giuliano Pisapia per Milano (che controlla A2a asieme al comune di Brescia) e Piero Fassino per Torino (Iren). Dall’altra, la visione dei bresciani che preferiscono uscire dall’avventura in Edison con le centrali idroelettriche di Edipower e tornare a concentrarsi sulle attività  più legate al territorio senza coltivare ulteriori sogni di gloria.
La mediazione del dg Ravanelli finirà  poi sul tavolo del ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani che dopodomani incontrerà  l’amministratore delegato di Edf Henri Proglio, per capire le intenzioni del governo dopo lo stop imposto nel marzio scorso dal ministro Giulio Tremonti al primo tentativo di accordo con i soci italiani.
Intanto dalla Francia arriva un report di Bnp Paribas che valuta Edison 0,57 euro per azione contro l’attuale valutazione di Borsa di 0,89 euro. Un giudizio pesante (che riduce del 30% il valore di Foro Bonaparte) accolto non senza qualche ironia sul fronte italiano. Perché piomba sulla trattativa a pochi giorni dal suo avvio ufficiale e perché la valutazione di Edison incide non poco sui valori finanziari della transazione tra A2a ed Edf.


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