Ubs, altro conto salato per la maxi-frode migliaia di tagli nell’investment bank

LUGANO – Kweku Adoboli, il trader 31enne di origine ghanese che ha fatto perdere 2 miliardi di dollari alla banca svizzera Ubs con le sue operazioni spericolate, è stato incriminato per frode contabile e abuso di funzione, ieri al tribunale della City di Londra. L’uomo, che durante l’udienza ha pianto, potrebbe ritrovarsi sulla coscienza i tanti licenziamenti cui pensa ora la Ubs. Per difendersi Kweku Adoboli, le cui operazioni fraudolente sarebbero iniziate nel 2008, dovrebbe rimanere in carcere almeno fino al 22 settembre e intanto si è affidato allo studio legale Kingsley Napley. E’ lo stesso che negli anni ’90 rappresentò Nick Leeson, il trader responsabile del fallimento della banca Barings, con un buco di 945 milioni di euro.
Mentre si scava nel passato del giovane ghanese, tutti si chiedono come sia stato possibile che i servizi di sorveglianza di una banca come Ubs non si siano accorti di nulla. Secondo la Bbc, che cita una fonte anonima, «è stato lo stesso Kweku Adoboli mercoledì a dare l’allarme segnalando di essersi impegnato in transazioni non autorizzate». A quel punto, Ubs avrebbe passato al setaccio tutte le operazioni in corso, quindi avrebbe informato la Fsa, l’autorità  britannica di sorveglianza che ieri ha formalmente aperto un’inchiesta in collaborazione con gli omologhi svizzeri della Finma. «Quanto è successo non fa che accrescere i dubbi sulla capacità  delle banche d’affari di controllare rischi enormi», rileva l’emittente britannica. Dal canto suo, il quotidiano Le Temps di Ginevra ricorda il precedente della francese Societé Générale che scoprì l’ammanco di 4,8 miliardi, provocato dalle operazioni disinvolte di Jérà´me Kerviel, balzato agli onori della cronaca alla stessa età  e nella stessa posizione di Kweku Adoboli.
«Non impareranno mai», è il duro monito dell’Udc, il partito di destra che è anche il più importante della Confederazione. «Non si tratta di un caso isolato, Oswald Grà¼bel non ha mantenuto la promessa, fatta al momento del suo insediamento, di sorvegliare le posizioni a rischio e di ridurre le dimensioni della banca d’affari», ha tuonato Christian Levrat, presidente dei socialisti, prendendo di petto il manager tedesco che guida Ubs.
Ieri l’azione Ubs, che giovedì aveva perso il 10%, ha recuperato il 5,2. Il destino di Gruebel e del responsabile della banca d’affari di Ubs, Carsten Kengeter, sembrano comunque segnati. «Presenteranno presto le dimissioni», ha profetizzato ieri il quotidiano di Zurigo Tages Anzeiger. Lo stesso giornale preannuncia che, il 17 novembre, in occasione dell’assemblea degli azionisti, verranno annunciati sia il ridimensionamento della banca d’affari, sia migliaia di licenziamenti. Su Oswald Gruebel e sull’intero management di Ubs pesa, inoltre, il rischio di downgrading, già  «sotto sorveglianza» da parte di Moody’s.

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