Francia, l'”uomo in scooter” convince Hollande in tv piace più delle rivali

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PARIGI – «Mi sono preparato e mi sono fissato un obiettivo: far vincere la sinistra il 6 maggio». Franà§ois Hollande si gioca la corsa all’Eliseo di fronte a due donne decise a buttarlo giù dall’Olimpo dei sondaggi: Martine Aubry e Ségolène Royal. Ma probabilmente non sarà  il dibattito televisivo di ieri sera fra i concorrenti alle primarie socialiste a far pendere la bilancia in un senso o in un altro. Troppe parole, troppe cifre e probabilmente troppi candidati (sei in tutto) un po’ impacciati, timorosi di rovinare la propria immagine, attenti a non spararsi addosso. Hollande è nervoso, Royal incerta ma abile, Aubry rigida eppur efficace.
Un’ubriacatura di parole in cui le promesse si sovrappongono ai sacrifici, da cui nessuno esce veramente vittorioso. Tutto troppo ovvio, senza scintille, senza vero contraddittorio. E soprattutto senza cattiverie: ieri erano tutti gentili gli uni con gli altri. Ma nei giorni scorsi i colpi bassi non sono mancati. Hollande, Aubry e Royal intrattengono rapporti difficili tra loro, personali e politici: la Aubry è stata il successore di Hollande al vertice del partito, la Royal è stata la sua compagna per 25 anni. La Aubry accusa il suo predecessore di aver lasciato un Ps «che faceva pietà », la Royal ne ha messo in dubbio le capacità  ad esercitare la funzione presidenziale: «Cos’ha fatto in trent’anni di carriera politica?». È il tallone di Achille di Hollande, politico navigato che non è mai stato neanche sottosegretario.
Difficile dire l’impressione che i francesi trarranno dal dibattito di ieri. Le primarie socialiste sono una vera novità : per la prima volta tutti i simpatizzanti di sinistra potranno votare il 9 e 16 ottobre. Con una grande differenza rispetto a quel che è avvenuto in Italia: da noi, Prodi nel 2006 e Veltroni nel 2008 non avevano veri rivali, mentre i francesi devono scegliere fra tre leader che pesano sulla scena politica.
Ognuno di loro si è presentato come ce lo si aspettava. Hollande ha risposto con humour alle critiche per la sua mancanza di esperienza governativa («sì, credo si possa essere presidente della Repubblica senza esserlo mai stato prima»). La Royal ha ritrovato gli accenti del 2007, un certo tono da maestra pronta a bacchettare gli allievi: «Sarò la garante dell’ordine pubblico morale». La Aubry conferma la sua grande efficacia: ha le idee chiare, anche se le sue promesse elettorali sembrano spesso destinate a un’esistenza effimera, ma non riesce a liberarsi dal guscio di una militante d’altri tempi.
Più che sulle idee, i simpatizzanti socialisti sceglieranno sulla base della personalità . E su questo terreno, dopo la caduta di Dominique Strauss-Kahn, è stato Hollande a imporsi. L’uomo “normale”, che circola in scooter è riuscito a costruirsi una nuova immagine. Uomo d’apparato è diventato il favorito del paese profondo più che dei vertici parigini. Molti, a sinistra, lo considerano l’unico in grado di battere Nicolas Sarkozy. Perché è più rotondo, meno spigoloso delle due donne. Paradossalmente è più femmineo delle sue rivali, più consensuale. Ma Aubry e Royal non hanno intenzione di arrendersi senza combattere.


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