“Quella cella troppo affollata lo Stato risarcisca il detenuto”

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Il Tribunale di sorveglianza ha infatti accolto il ricorso di un tunisino di 29 anni, arrestato per furto, e costretto a vivere per alcuni mesi in una situazione disumana nella struttura di Borgo San Nicola. Lì, dove la capienza prevista è di 700 persone, si affollano in 1350, costretti in spazi angusti, come la cella di 11 metri quadrati in cui A. S. era sistemato insieme ad altri due detenuti. Per lui, che dormiva al terzo piano del letto a castello a 50 cm dal soffitto, non c’era spazio per muoversi, intimità  per andare in bagno e neppure la possibilità  di pregare. «Non erano garantiti i basilari diritti umani», ha scritto il giudice salentino, al quale sono già  pervenuti altri 40 ricorsi. Prima di lui solo la Corte di giustizia europea, nel 2009, aveva sancito la possibilità  di risarcire la detenzione considerata disumana.
(chiara spagnolo)


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